Carla, nata 4 anni dopo la morte del padre, potrà portarne il cognome

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Sabrina ha vinto. La madre della piccola Carla, nata lo scorso agosto grazie al seme crioconservato del padre morto quattro anni prima, ha vinto la propria battaglia legale. Il tribunale,  infatti, su istanza dell’avvocato Aurora Notarianni, ha  riconosciuto la paternità della bimba, ribaltando l’iniziale decisione del Comune di Messina che si era opposto citando la legge che non consente  la fecondazione assistita e, di seguito, l’attribuzione della paternità oltre 300 giorni dalla morte del partner. Prima volta in Italia che un figlio nasca da un padre defunto, oltre il limite consentito dalla normativa vigente.

La nascita di Carla è frutto di una volontà ferrea, quella di Giancarlo e di Sabrina. Insieme, due che si amavano oltre la morte, a quell’amore hanno voluto dare un seguito. Superando barriere etiche, legali e sociali, un uomo e una donna, lui malato terminale, hanno scelto di dare alla luce un figlio. Anche dopo la scomparsa di lui. Giancarlo ha lasciato un testamento e il suo seme, che con la tecnica della crio-conservazione, 4 anni dopo la sua morte, dopo numerosi tentativi,  ha generato una bimba – identica a lui- ha detto Sabrina e chi lo conosceva bene.
Adesso, di lui, avrà pure il cognome.

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