Si era creato una falsa identità pensando di poterla fare franca, Fabrizio Ceccio, 44 anni, messinese già noto alle Forze dell’ordine, ma è stato bloccato dai Carabinieri mentre scendeva da una nave della “Caronte”, insieme alla sua compagna, la 48enne Fortunata Caminiti, anche lei di Messina e nota alle Forze dell’ordine. L’uomo era latitante dall’aprile dello scorso anno, quando era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione a delinquere finalizzata alle truffe, al riciclaggio e alla ricettazione.
I Carabinieri ne seguivano gli spostamenti, ne studiavano le abitudini e la relazione con la donna. Entrambi arrivavano da una località del nord Italia e credevano che, una volta giunti in Sicilia, sarebbero stati al sicuro, ma il blitz degli Uomini dell’Arma è stato fulmineo.
Appena scesi dalla Caronte, una decina di carabinieri sono letteralmente piombati addosso alla coppia che non ha avuto né il tempo di rendersi contro di cosa stesse accadendo né di reagire, il tutto di fronte agli occhi attoniti degli altri passeggeri.
Ceccio, a quel punto, si è reso conto di non poter più scappare ed ha ammesso la sua identità ai Carabinieri, mentre la donna ha cercato di far credere di essere un’altra persona, fornendo generalità false e documenti contraffatti. Alla fine, però, anche la sua identità è stata accertata dai militari, che hanno appurato che si trattava della sua compagna.
Dopo una perquisizione, addosso ai due sono state trovate due pistole con matricola abrasa, cariche e con il colpo in canna. In un successivo accertamento, a bordo dell’auto sono stati trovati 60 proiettili dello stesso calibro delle armi sequestrate, ovvero una beretta calibro 22 ed una sig sauer calibro 9, numerosi telefoni cellulari, documenti falsi ed altro materiale adesso al vaglio degli inquirenti.
Per la coppia è scattato l’arresto in flagranza con l’accusa di porto abusivo di armi clandestine e munizioni. Nei confronti di Fabrizio Ceccio, inoltre, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare che pendeva sul suo conto e per la quale si era reso irreperibile per quasi un anno. Ceccio è stato trasferito nel carcere di Gazzi, mentre Fortunata Caminiti in quello di Piazza Lanza a Catania.
(728)