Ad attirare l’attenzione della Polizia Municipale è stata una coltre di fumo nero. Arrivati sul posto, gli agenti hanno scoperto l’ennesima attività illecita di smaltimento di rifiuti, ad opera di alcuni soggetti per conto di una nota attività commerciale di Messina. Materiali di ogni tipo venivano bruciati in un terreno un tempo utilizzato come centro di raccolta di autovetture abbandonate.
A fare un resoconto dettagliato dell’attività svolta dalla Polizia Specialistica nelle scorse ore nella zona Sud di Messina, il Commissario Giovanni Giardina, Comandante Vicario della Municipale. Una volta individuata l’area di provenienza del fumo, il successivo accertamento ha permesso di scoprire anche un’attività produttiva, avviata abusivamente in un preesistente capannone realizzato nel 2017 anch’esso in assenza di alcun permesso. All’interno del capannone sono stati rinvenuti macchinari industriali utili per la produzione di insegne pubblicitarie.
Lo stabilimento, ha spiegato Giardina, è stato sottoposto a sequestro giudiziario, unitamente all’area esterna, dove venivano continuamente abbandonati rifiuti speciali pericolosi «da parte di che ne ha la disponibilità e che negli anni trascorsi ha gestito un centro di raccolta di veicoli abbandonati». Nel terreno sono stati trovati, senza alcuna protezione per il sottosuolo, rifiuti riconducibili alle autovetture rottamate, parti di auto, pneumatici, plastica, acidi, vernici. È stato rinvenuto, inoltre, materiale da demolizione sparso su tutta l’area per circa 3300 mq oltre ai cumuli per circa 40 mc di recente abbandono.
Deferiti all’autorità giudiziaria i responsabili, che dovranno assumere l’onere della bonifica previo dissequestro e sotto lo stretto controllo delle forze dell’ordine.
FONTE: Giovanni Giardina, Commissario della Polizia Municipale
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