Foto di un'auto della polizia di notte vista di profilo

Aggressione in via Garibaldi, l’avvocato di Leggio: “Il mio assistito non c’entra”

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Michele Leggio
Michele Leggio

Per uno dei cinque ragazzi arrestati ieri dalla squadra mobile, perché ritenuto responsabile del pestaggio avvenuto tra sabato e domenica della scorsa settimana in via Garibaldi, in cui un 29enne sarebbe stato aggredito ed è finito in prognosi riservata.

Interviene l’avvocato Nino Cacia: «Quale Difensore di fiducia del giovane incensurato Michele Leggio, raggiunto oggi dal più grave dei provvedimenti cautelari, ritengo opportuno precisare quanto segue: il ragazzo che non ha devianze di alcun tipo ed appartiene ad una famiglia di persone perbene, fortemente provato per la vicenda, mi ha più volte ribadito che in relazione al pestaggio di cui è rimasto vittima il P., non ha avuto alcun ruolo. Del resto, la notte del pestaggio il ragazzo ha atteso che arrivassero soccorsi e forze dell’ordine, con ciò dimostrando – sotto un profilo logico – di non aver nulla da temere. Attende con ansia l’interrogatorio di garanzia al fine di illustrare al Gip la propria versione dei fatti, affinché il Giudice della cautela, da subito revochi il provvedimento afflittivo. Si sta procedendo – nell’ambito di investigazioni difensive – all’assunzione di sommarie informazioni di altri giovani che erano in compagnia del Leggio la sera della aggressione, il cui coacervo dichiarativo andrà prudentemente comparato con l’unico elemento investigativo fondante il quadro di gravità indiziaria a carico del mio Assistito».

Intanto martedì,  gli arrestati (Giovanni Tavilla, Alessio Doddis, Giosuè Di Stefano, Luigi Bruno e Michele Leggio) compariranno davanti al Gip, Monia De Francesco per essere interrogati

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