Minorenni, straniere, adescate. Grazie all’attività di monitoraggio della Polizia nella zona del centro di accoglienza del “Primo Nebiolo”, dove sono ospiti stranieri migranti, gli agenti hanno arrestato un uomo che, con la propria autovettura, si aggirava frequentemente nelle vicinaze della struttura, stabilendo contatti con i minorenni del centro accoglienza. La Squadra mobile ha subito iniziato le indagini che hanno consentito di provare la colpevolezza dell’uomo, quarantanovenne, di aver adescato due minorenni, 15 e 17 anni, che si prostituivano in cambio di soldi o promesse di lavoro.
A seguito delle intercettazioni telefoniche e ambientali, è emerso che l’uomo adescava le giovani vittime consegnando loro dei bigliettini con il suo numero di telefono e successivamente offriva piccole somme di denaro o la promessa di un lavoro in cambio di prestazioni sessuali.
Nel corso della perquisizione domiciliare gli agenti della Squadra Mobile hanno sequestrato un pc e un cellulare di proprietà del quarantanovenne.
Ieri, è stata eseguita la misura cautelare in carcere emessa dal Gip, Maria Teresa Arena, richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Annalisa Arena, che ha coordinato la delicata attività di indagine, nei confronti del quarantanovenne, adesso rinchiuso presso la casa circondariale di Gazzi.
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