I 5 progetti di Messina che danno un tono green all’ambiente

Pubblicato il alle

7' min di lettura

Arriviamo alla fine del nostro viaggio, all’interno dello speciale Natale 2020, dedicato all’ambiente e alla sostenibilità. Dopo avervi raccontato del luogo verde della città per eccellenza, sbirciato le buone pratiche messe in atto da altri Comuni italiani (e che, a nostro avviso, sarebbero da scopiazzare) adesso tocca parlarvi dei progetti green di Messina.

Come abbiamo detto, infatti, anche a Messina esistono progetti dallo spirito verde, che pensano in termini ecologici e sostenibili e hanno allargato i loro orizzonti. Si tratta di 5 progetti tutti messinesi. C’è chi si occupa di arte contemporanea, chi di mobilità urbana e chi pensa alle posate compostabili.

Messina può essere incredibile – la permacultura

Ci sono certi aspetti di Messina che spesso – per abitudine alla lamentela – non valutiamo. Quando poi te li trovi sotto al naso, o come in questo caso sotto ai piedi, ti ricordi perché Messina può essere incredibile. Il nostro ultimo capitolo di questo breve racconto sul mondo green parte da un terreno di circa 30 ettari, che se non sapete (come chi vi scrive) quantificare, sono veramente un mucchio.

In questi 30 ettari sta prendendo forma il progetto di Enzo Cimino, sound design, artista e da qualche tempo permacultore. La permacultura è stata creata da Bill Mollison e da David Holmgren a metà degli anni ’70 per descrivere un sistema integrato ed evolutivo di specie vegetali e animali perenne o auto-perpetuante, e utile all’uomo.

Enzo ha già iniziato a mettere in pratica le azioni della permacultura, creando delle zone specifiche per poter far nascere nuove piante, diverse tra loro, ma che insieme possono essere una vera forza. Il progetto di Enzo è partito ufficialmente con un evento collettivo di piantumazione diffusa organizzato dall’Istituto Terra insieme al Movimento Permacultura Sicilia.

In che modo la permacultura ci aiuta ad essere più green? Ci aiuta a ripensare alla nostra società, al modo di utilizzare le nostre risorse energetiche fossili che andranno in esaurimento e introdurre pratiche di energie rinnovabili, dare una stagionalità a quello che mangiamo e vivere al passo della natura. Il che vuol dire imparare ad aspettare.

Lo conosci l’EcoLab? I 5 progetti di green di Messina

Se il progetto di Enzo Cimino è ancora work in progess, l’EcoLab di Linda Schipani esiste già da un po’ e si trova in via Croce Rossa, zona Maregrosso per intenderci. Si tratta degli ex studi di una tv locale, sviluppati su 4 piani, che Linda Schipani ha trasformato in una vera e propria galleria d’arte contemporanea, dedicata ad opere provenienti da scarti industriali e non.

All’interno dell’EcoLab, infatti, troverete collezioni uniche realizzate in occasione delle collettive che ogni anno abitano questo posto straordinario. Ultima in ordine cronologico, Pergamene d’artista che – per ovvi motivi – è stata trasmessa online.

Insieme alle opere d’arte uniche però, troverete dei pezzi che raccontano la storia di Messina. Le vecchie sedute in legno del cinema Apollo, per esempio.

Insieme a questo, Linda crea e trasforma quelli che definiamo rifiuti, in oggetti con una nuova vita. Il riuso per l’EcoLab è fondamentale, perché solo attraverso le buone pratiche di smaltimento dei rifiuti, come la raccolta differenziata, possiamo rendere Messina più pulita ed ecosostenibile.

Dall’arte del riuso alle pedalate di ACMe

Continuare a parlare di mobilità alternativa è essenziale, perché a Messina esiste una pista ciclabile che andrebbe sfruttata e potenziata. Anche per questo è nata l’Anonima Ciclisti Messina.

La loro passione? La bici e la mobilità sostenibile. L’obiettivo? Diminuire le emissioni di Co2, allargare la pista ciclabile e creare un pensiero alternativo che riesca a far lasciare la macchina a casa per pedalare.

L’ACMe chiede anche più responsabilità collettiva, perché in città esistono troppe macchine e troppo pericolo. E i volumi di intolleranza da parte di chi sceglie un altro modo di muoversi sono diventati altissimi. Ma senza sbraitare, l’Anonima Ciclisti scende in strada a pedalare per dimostrare che Messina è percorribile in bici e può essere anche molto interessante da scoprire.

Pedala che ti pedala, mi è salito l’appetito

Tutto può essere green, da quello che indossiamo a quello che usiamo per mangiare. Anche da questo punto di vista Messina si fa green. All’interno del Mercato Muricello esiste un posto che utilizza solo materiale compostabile.

Dai piatti di portata ai tovaglioli. Pensare in modo sostenibile è una scelta molto importante per chi decide di fare impresa. Essere meno ingombranti è davvero fondamentale per il futuro del nostro pianeta.

Così in questo locale del Mercato Muricello, dopo una ricerca lunga e attenta, si è scelto di utilizzare solo materiali sostenibili. I piatti sono di polpa di cellulosa che si ottiene dalla canna da zucchero. Questo rende il piatto sia ecologico sia sostenibile ma anche resistente all’umidità, essenziale quando di parla di prodotti culinari.

I tovaglioli, invece, sono prodotti con cellulosa riciclata dal tetrapack e i bicchieri sono in fibra di mais. Infine, proprio durante la pandemia, per l’asporto, il locale ha pensato anche a contenitori fatti di cartoncino e pla trasparente.

E infine andiamo a casa – i progetti ecosostenibili di Messina

Questi sono soltanto 5 progetti ma a Messina ne esistono altri che si occupano di riuso, riqualificazione e sostenibilità ambientale. Quello che non possiamo non citare è il progetto di Eva Polare, che ha scelto e costruito una casa di terra e canapa. Un luogo che possa essere abitato da Eva ma anche dai semi.

Infatti, il progetto abitativo di Eva parte da Sementi Indipendenti, nato a Messina nel 2012 e prende forma come Banca dei Semi. L’obiettivo è di salvare e riprodurre semi biologici siciliani, supportare la progetti di permacultura e transizione, in armonia con la natura. Che – come scrive Eva – non significa vivere con i limiti di 100 anni fa ma iniziare a osservare le leggi ecologiche e non quelle capitaliste.

Chiudiamo questo viaggio con le 4 leggi dell’ecologia di Barry Commoner biologo e ambientalista, uno dei padri fondatori del movimento ecologista mondiale, che magari ci torneranno utili per il 2021:

  • Ogni cosa è connessa con qualsiasi altra
  • Ogni cosa deve finire da qualche parte
  • La natura lo sa meglio di tutti
  • Niente deriva da niente

 

 

 

 

 

 

 

 

(581)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.