I semi che hanno portato alla nascita di quella che oggi conosciamo come Unione Europea sono stati piantati a Messina, nel 1955, nel corso di una conferenza, appunto la Conferenza di Messina, che ha avuto luogo tra Taormina e la città dello Stretto l’1 e il 2 giugno di quell’anno.
Perché proprio a Messina? Per volontà dell’allora Ministro degli Esteri italiano, il messinese Gaetano Martino, che scelse la sua città Natale come teatro dell’incontro tra i sei paesi membri della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). Fu proprio in quei due giorni, oltre 60 anni fa, che vennero avviati i negoziati per la definizione dei Trattati di Roma che, due anni più tardi, portarono alla nascita della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea per l’Energia Atomica (EURATOM). I Trattati di Maastricht del 1992 daranno vita, infine, all’attuale Unione Europea,
Ma facciamo un passo indietro per ricostruire i passaggi che portarono alla Conferenza di Messina e delineare, in breve, i contenuti della Risoluzione redatta in quei giorni. Nel secondo dopoguerra i paesi europei coinvolti nel conflitto cercarono, da subito ma non senza difficoltà, di instaurare una collaborazione economica e politica tra le nazioni del continente e, elemento non secondario, di evitare il ripetersi di episodi bellici analoghi a quello appena vissuto.
Nacquero così diversi organismi con finalità prettamente economiche. Passaggi fondamentali di quegli anni di fermento economico, politico e sociale furono la firma dell’Accordo Monetario Europeo (AME) e la costituzione della CECA, nel 1951. Quest’ultima rappresentava un primo esempio di integrazione a livello europeo perché prevedeva la nascita di strutture comuni agli stati membri (Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi), ovvero l’Alta Autorità, il Consiglio dei Ministri e la Corte di Giustizia, e una parziale cessione di sovranità nazionale.
Nonostante le intenzioni, però, all’interno della CECA nacquero subito i primi contrasti tra chi voleva una semplice unione doganale e chi, invece, premeva per una maggiore integrazione tra i paesi membri. Queste due idee, portate avanti rispettivamente dai Paesi Bassi e dalla Francia, condussero a una situazione di stallo, poi sciolta grazie al Memorandum del Benelux; una soluzione – per così dire – di compromesso che prevedeva la nascita di due organismi, paralleli alla CECA, il mercato comune e l’ente per l’energia atomica.
Fu questo l’oggetto principale della Conferenza di Messina (e di Taormina) che, convocata da Martino grazie anche al ruolo di mediazione ricoperto dall’Italia, portò alla decisione di creare un’organizzazione come quella che sarà poi l’EURATOM (tuttora esistente e sovrapponibile all’UE per adesioni), istituire un mercato unico e favorire la circolazione di lavoratori e merci all’interno dei confini europei.
Saranno questi, quindi, i primi passi che porteranno a poco a poco alla nascita dell’Unione Europea, organismo sovranazionale che oggi unisce ben 28 paesi (con il Regno Unito) e che si propone di rappresentare una vera e propria comunità, non solo di natura economica, ma anche valoriale, facendo leva sulla storia millenaria, la tradizione e la cultura che, in fondo, unisce tutte le nazioni che la costituiscono.
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Gaetano Martino è stato un gran uomo