Scelta azzeccata quella di Giuseppe Castiglia come primo appuntamento del “Cabaret al Monte di Pietà”.
La rassegna, cinque eventi in tutto, è organizzata dal Cral della Provincia, ed ha, come protagonisti,, cinque comici siciliani.
Lo spettacolo ha registrato un’affluenza massiccia, un pubblico partecipe, e Castiglia ha provveduto, con la sua inflessione spiccatamente catanese, a far risuonare il Monte di Pietà di risate genuine, e incontenibili.
Certo non è mancato un velo di malinconia nell’apertura dello spettacolo, nel ricordo dei dipendenti della Provincia, ancora in attesa del rinnovo del contratto. L’argomento è però servito a collegarsi con la crisi, il grande macigno che incombe di questi tempi sull’economia delle famiglie.
L’elemento comico non sta certamente nel problema, ma nel modo di affrontarlo. Come si comportano, infatti, i Siciliani? Sono un popolo creativo ma tradizionalista, vivace persino, e soprattutto, negli aspetti quotidiani della vita. Dal prezzo del caffè al bar all’emigrazione forzata per procurare i soldi alla famiglia, il siciliano si distingue per la caparbietà, aspetto particolarmente caro alla commedia.
Un altro elemento che non può mancare, per i Siciliani, è senza dubbio la famiglia. Ecco quindi il tipico catanese, Saro Falsaperla, districarsi nelle infinite difficoltà dell’amministrare e dirigere questo bene prezioso, in particolar modo durante la fatidica gita a mare, meta obbligata dei torridi giorni d’estate.
Ma non occorrono lunghi racconti per suscitare la risata, dato che, nell’ultima parte dello spettacolo, le barzellette raccontate sono state tanto brevi quanto efficaci.
Quale prova più evidente della buona riuscita della serata?
Sofia Cusimano
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