Affidare a privati la gestione delle palestre e dei palazzetti di Messina a provincia: è questa l’idea dell’Amministrazione De Luca per ridurre le spese di Palazzo Zanca e promuovere lo sport come parte integrante del benessere cittadino.
Dopo aver redatto gli schemi per l’affidamento degli stadi Franco Scoglio (San Filippo) e Celeste, rispettivamente all’Acr Messina e alla FC Messina, la Giunta mette sul tavolo del Consiglio Comunale una nuova delibera, proposta dall’assessore allo Sport Pippo Scattareggia, riguardante l’affidamento a privati delle palestre e dei palazzetti di città e provincia. Oggetto del secondo documento sono: il Palarescifina, il PalaRussello, il PalaMili, il Palatracuzzi, la Palestra Ritiro e la Palestra Juvara.
A spingere l’Amministrazione in questa direzione sono state, come si legge nei documenti presentati: “Ragioni di economicità di gestione, in quanto una gestione affidata a terzi prevede minori oneri a carico del bilancio dell’amministrazione, con particolare riguardo alla riduzione del costo del personale destinato alle funzioni di custodia e ausiliarie”. Secondo la Giunta, inoltre, la concessione a privati porterebbe non solo a minori spese da parte del Comune, ma anche a un aumento degli introiti.
Il documento, in ogni caso, dovrà passare il vaglio del Consiglio Comunale prima che sia possibile aprire i bandi di gara e potrebbe, di conseguenza, subire modifiche anche significative. Intanto, vediamo quali potrebbero essere, in linea generale, le “regole del gioco”.
Cosa prevede l’affidamento di palestre e palazzetti?
L’aggiudicazione verrà effettuata mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tenga conto di un progetto di interventi finalizzati al miglioramento dell’impianto sportivo che si chiede in gestione tra il Palarescifina, il PalaRussello, il PalaMili, il Palatracuzzi, la Palestra Ritiro e la Palestra Juvara).
Sebbene non sia ancora stata stabilita la durata dell’affidamento, sono già noti e fissati nella delibera presentata dalla Giunta De Luca alcuni criteri e obblighi che chi otterrà gli impianti in concessione, tramite convenzione, dovrà rispettare. Primo fra tutti, l’utilizzo della struttura per la realizzazione di attività sportive.
Il soggetto affidatario, tra le altre cose: dovrà farsi carico della manutenzione ordinaria e di quella straordinaria, fermo restando che per quest’ultima dovrà prima chiedere formalmente l’autorizzazione di Palazzo Zanca; potrà percepire le entrate derivanti dall’utilizzo del complesso in questione (pubblicità, eventi e manifestazioni) per autofinanziare le attività, svolgendo anche “attività diverse”; garantire la complessiva gestione dell’impianto (in trasparenza e imparzialità) e accollarsi le spese relative alle utenze (gas, luce e acqua); assicurare l’uso gratuito di diverse giornate nel corso dell’anno per lo svolgimento di manifestazioni di particolare interesse pubblico, con oneri a carico dell’Amministrazione.
Ma non solo. Il concessionario sarà tenuto a rispettare il progetto relativo all’adeguamento e messa a norma dell’impianto da un punto di vista tecnico, funzionale, di sicurezza, normativo e tecnologico, fornendo un cronoprogramma degli interventi. Il Comune, dal canto suo, potrà, se vorrà, avviare nuove opere a integrazione di quelle già esistenti nell’impianto senza che la Concessionaria potrà opporre alcuna opposizione.
Sarà possibile, inoltre, avviare all’interno delle palestre o dei palazzetti attività complementari di bar, ristorazione, benessere psico/fisico, ricreative, culturali e del tempo libero. Chiaramente, nel rispetto della normativa di settore.
Palazzo Zanca, infine, potrà svolgere una funzione di controllo sull’andamento della concessione, verificando le condizioni dell’impianto e predisponendo eventuali penali in caso di un mancato rispetto delle norme previste dalla convenzione stipulata. Si tratterà di multe dell’importo di 500 o 300 euro in base alla violazione rilevata.
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