Il candidato sindaco Dino Bramanti si è recato ieri al Porto di Tremestieri insieme al Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Una visita finalizzata a verificare lo stato dei lavori e sottolineare l’importanza del completamento della struttura.
«Il futuro del completamento del porto di Tremestieri non può essere bloccato perché ci sono funzionari che hanno paura di mettere una firma. Ci sono i finanziamenti, l’impresa c’è, c’è il progetto, ma da un anno manca un’autorizzazione della Regione. È impensabile che punti di PIL siano nelle mani di 4 funzionari incapaci di dire sì o no.
La disoccupazione in Sicilia è figlia della titubanza di questa burocrazia. Parlerò con l’assessore Cordaro per sbloccare il problema dell’autorizzazione al maxi dragaggio della parte sud del Porto ma è pazzesco che debba essere la politica, un anno dopo la richiesta e dover intervenire.
È questo il vero cancro della Sicilia, la burocrazia che blocca tutto. Un’autorizzazione ferma da un anno in un ufficio regionale, con l’ex governo Crocetta incapace di risolvere un simile problema e l’amministrazione comunale che non è stata capace di battersi per un’opera così importante».
É quanto ha dichiarato nel corso della visita di oggi al porto di Tremestieri, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, alla presenza del commissario straordinario dell’AP di Messina Antonino De Simone e del Comandante della Capitaneria di Porto Salvatore Laganà. Presenti il candidato sindaco del centro destra Dino Bramanti, gli assessori designati alle Infrastrutture ed al Risanamento Pino Falzea e alla Legalità e Sicurezza Mario Ceraolo ed i parlamentari di Forza Italia, Nino Germanà e Matilde Siracusano.
«L’Autorità Portuale di Messina deve restare autonoma – ha poi proseguito il presidente dell’Ars – I porti devono essere autonomi. È evidente che l’ex ministro Delrio non avesse idea dei numeri dell’AP di Messina, che deve restare autonoma e comunque non deve essere accorpata con Gioia Tauro e Forza Italia ha già presentato un ddl in questo senso a firma di Matilde Siracusano».
Il coordinatore regionale di Forza Italia ha poi continuato: «Finalmente, dopo 5 anni d’improvvisazione con l’amministrazione Accorinti, Messina ha l’occasione di cambiare registro ed affidarsi a chi, come Dino Bramanti, rappresenta l’eccellenza e la capacità manageriale. Forza Italia ha deciso di correre con 4 liste e non con una soltanto, per poter rafforzare il risultato ed io dico che le nostre 4 liste registreranno la soglia del 24% il 10 giugno, con il 6% per lista. Ma il professore Bramanti è sostenuto da 10 liste e sono certo che tutte faranno la loro parte».
La visita del coordinatore regionale di Forza Italia è proseguita con una lunga tappa al Forte Gonzaga, considerato tra le priorità nel programma del centro destra per quanto riguarda la cultura e la tutela del patrimonio storico ed artistico.
A tal proposito c’è un progetto dell’architetto Antonio Galeano e che è stato donato gratuitamente al Comune dall’Istituto Italiano dei castelli che prevede il restauro e la rigenerazione dell’unica Fortezza del ‘500 rimasta integra nonostante il passare dei secoli. Il progetto è articolato in tre fasi e prevede uno stanziamento complessivo di circa 16 milioni di euro da destinare al restauro, alla viabilità esterna ed alla struttura ipogea. «È uno dei posti più belli che io abbia mai visto – ha dichiarato Miccichè – Ed è pazzesco che il sindaco uscente non sia riuscito a valorizzarlo e non sia stato capace di dare seguito al progetto. Spero davvero che il sindaco il 10 giugno sia Bramanti che saprà valorizzare l’immenso patrimonio culturale, storico e architettonico di Messina».
Anche in questo caso il presidente dell’Ars ha rassicurato l’impegno della Regione per contribuire all’intercettazione di risorse destinate alla riqualificazione di una delle Fortezze da inserire in circuiti turistici e culturali previsti dal programma.
«Il porto di Tremestieri è l’interfaccia con il Continente – ha commentato il candidato sindaco Dino Bramanti – ma i lavori hanno subito un brusco rallentamento e si sono fermati a causa della mancata autorizzazione da parte di un ufficio della Regione che potrebbe consentire il maxi dragaggio. So che il presidente dell’Ars manterrà l’impegno preso oggi per far sì che l’assessore Cordaro ponga fine a questi ostacoli. Solo con la sinergia tra Messina e Palermo potremo rilanciare la città e liberare Messina dai tir.
Attraverso la liberazione della rada San Francesco e la realizzazione di un lunghissimo water front da sud a nord rilanceremo l’economia messinese. La nostra vocazione è turistica e mi amareggia vedere le condizioni di Forte Gonzaga, che sono poi le stesse delle altre fortezze, che invece potrebbero essere inserite in un circuito turistico. L’attenzione che la Regione presterà anche in questa direzione, come ci ha già preannunciato il presidente dell’Ars ci rinfranca».
(247)