Mercoledì 22 giugno, alle 17, sarà presentato al Palacultura di Messina il volume “Il secondo flagello di Messina. Le disastrose ricorrenti alluvioni e i tentativi di porvi rimedio” di cui è autore Giuseppe Giaimi, già dirigente della Forestale.
Relatori saranno il prof. Giuseppe Restifo, dell’Università di Messina, la prof. Elena Gugliuzzo, dell’Università telematica “Pegaso” di Napoli, e il prof. Giovanni Molonia, esperto del Comune di Messina. Modera i lavori il giornalista Marcello Mento. Sarà presente l’autore.
Interverranno per un saluto il sindaco, Renato Accorinti, e gli assessori Sergio De Cola, Daniele Ialacqua, Sebastiano Pino e Daniela Ursino.
Giovanna Quartarone, della Biblioteca comunale “Tommaso Cannizzaro”, leggerà alcuni passi scelti del libro.
Ogni volta che accade un’alluvione nel nostro Paese, specie se causa di morte, le frasi che più ricorrono tra la gente e sui mezzi di informazione sono del tipo: “E’ la prima volta che accade una cosa del genere”, “Una pioggia così violenta non s’era mai vista”, “A memoria d’uomo non si ricorda nulla di simile”. Così è avvenuto dopo il disastro di Giampilieri del 1° ottobre 2009, così dopo i fatti luttuosi di Saponara del 22 novembre 2011. Il libro di Giuseppe Giaimi (edito da Di Nicolò), frutto di una ricerca lunga e scrupolosa, si incarica di smentire tali luoghi comuni, dimostrando attraverso una ricca documentazione storica che diecine e diecine di nubifragi si sono abbattute sul territorio di Messina già a partire dal XVI secolo e che piogge anche più violente e persistenti di quelle recenti sono documentabili almeno dalla seconda metà dell’Ottocento. Evidenzia altresì che nella dinamica di eventi in apparenza ineluttabili l’uomo può esercitare un ruolo in ogni caso rilevante.
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