Renato Accorinti è arrivato nella capitale con uno scopo ben preciso: ribadire al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, l’importanza dell’autonomia dell’Autorità portuale di Messina. L’incontro è avvenuto ieri durante il convegno “Connettere l’Italia” ed è stato sfruttato per riaprire il capitolo Porto di Messina e la questione dei lavoratori ex Servirail.
Riguardo alla delicata questione dell’accorpamento del porto di Messina con Gioia Tauro, previsto nell’ambito della riforma dei porti, Accorinti ha dichiarato: “Seppur rispettando la condivisione delle strategie comuni, è indispensabile che l’autonomia dell’Autorità portuale di Messina non venga assolutamente intaccata e compromessa. Abbiamo chiesto che le risorse economiche siano investite sul singolo territorio di appartenenza secondo una legge specifica e non facoltativamente. La posizione dell’Amministrazione comunale è sempre stata quella di fare parte di un’Area Portuale dello Stretto con Milazzo, Reggio Calabria e Villa San Giovanni ma, se si deve fare un accorpamento diverso, è fondamentale che gli introiti raccolti dall’Autorità Portuale di Messina vengano investiti sempre ed esclusivamente nella nostra area”.
Una posizione netta e decisa quella del primo cittadino che non si mostra affatto convinto delle decisioni prese dal Governo Nazionale. La proroga fino a dicembre 2017, ottenuta durante la visita del Ministro in città, non risolve il problema: lo rimanda soltanto. Il processo di accorpamento del Porto di Messina con quello di Gioia Tauro sembra, infatti, essere una strada da cui non si torna indietro.
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