Tutto l’iter fu messo in piedi dalla Giunta Buzzanca, che organizzò un bando internazionale da 1 milione di euro, ma l’amministrazione Accorinti lo ha ridimensionato e adesso rischia di finire in una bolla di sapone. Potrebbe, dunque, definitivamente sfumare Il PIAU, il progetto della riqualificazione del Piano Falce-Gazzi, per via dello stop imposto dal Genio Civile.
L’ufficio tecnico guidato dall’ingegnere capo, Leonardo Santoro, ha bocciato il Piano per via del rischio sismico e geologico. Si tratta di un Progetto integrato volto alla riqualificazione urbana del tratto che va dalla Stazione Marittima fino alla via Santa Cecilia, insieme al Piano urbanistico particolareggiato della città, dalla Zona Falcata fino alla Zir.
All’interno del progetto era previsto anche la creazione di un centro servizi, di un parco urbano e di un centro direzionale. A far aggiudicare la gara fu proprio il Comune, che nel 2012 istituì un concorso internazionale di progettazione, in virtù del programma nazionale “Porti e Stazioni”, che rientrava nei programmi dell’amministrazione Buzzanca per un ipotetico collegamento tra il Ponte sullo Stretto e la nuova stazione centrale, che sarebbe stata trasferita più a sud.
Ad aggiudicarsi il progetto fu l’urbanista torinese Benedetto Camerana, a cui l’amministrazione Accorinti chiese subito di rimodulare alcuni obiettivi ed eliminarne altri. A mettere, forse, una pietra tombale su tutto questo progetto è il Genio Civile, secondo cui i terreni sarebbero a “rischio di liquefazione a seguito di ampli azione del segnale sismico; da presenza di discariche; di presenze archeologiche con diverse datazioni storiche: di area allagabile a seguito di un’onda anomala o di maremoto, presenza di foci torrentizie”.
Secondo il consigliere della III Circoscrizione, Santi Interdonato: “Il Genio Civile ha formulato un atto di diniego del nulla osta previsto per legge ed ha restituito all’Amministrazione Comunale il progetto per la rielaborazione dello stesso. Sulla scorta della rilevazione di notevoli criticità di sito per cui vengono richiesti chiarimenti nonché di accertamenti e considerazioni propedeutiche, viene espressa una sonora bocciatura che si estrinseca nella formulazione di ben 17 indicazioni “… atte a coniugare le criticità geomorfologiche documentate nell’area con efficaci politiche di recupero urbanistico e valorizzazione del sito in condizioni di sicurezza e salvaguardia della pubblica incolumità in ragione dei rischi ambientali ed antropici ivi presenti”. Si tratta di prescrizioni tecniche molto specifiche che prendono in considerazione risultanze geologiche, ambientali, archeologiche ed idrogeologiche della grande porzione di territorio che si estende dalla parte iniziale della zona falcata fino al Viale Gazzi in area ex Zir costituente l’intero affaccio a mare del centro cittadino”.
E adesso? E’ proprio ciò che si domanda Interdonato: “Adesso bisognerà capire se l’elaborato progettuale dovrà considerarsi del tutto compromesso o meno. Tuttavia, quello che ci sia augura è che lo stop imposto dal Genio Civile conduca ad una seria riflessione da parte dell’Amministrazione Comunale e soprattutto alla reale apertura di un dibattito in cui si possano individuare finalità e strategie condivise rispetto al merito del piano particolareggiato. La posizione del sottoscritto, come più volte affermato, è di sostanziale contestazione rispetto all’operato dell’Amministrazione sul tema, ma oggi non vi è alcuna esultanza rispetto alla bocciatura di un elaborato dal quale passa lo sviluppo urbanistico, economico e sociale della città”.
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