I problemi di Messina sono noti a tutti, tranne all’amministrazione comunale. Mentre il presidente del Consiglio Emilia Barrile pressa la Giunta affinchè si accorcino i tempi per la presentazione dei bilanci mancati e la rimodulazione del piano di riequilibro, Accorinti e soci continuano a ignorare la realtà dedicando tempo e risorse a progetti quanto mai inappropriati all’attuale contesto cittadino.
Due giorni fa il Consiglio comunale ha approvato la delibera che sancisce il patto di amicizia con la città di Assisi, voluto a tutti i costi dal primo cittadino intervenuto durante la seduta per sottolineare i benefici che Messina riceverà grazie a questo accordo che permetterà di “elevare ad ognuno di noi il proprio livello umano e spirituale”. Ma oltre allo spirito, in città si sono “elevate” anche le emergenze sociali ed economiche: tutti conoscono ormai a memoria le criticità riscontrate nei settori strategici di una società che a queste latitudini fatichiamo a definire civile.
Alla fine, i consiglieri hanno votato favorevolmente la delibera, non rinunciando comunque a stigmatizzare per l’ennesima volta l’atteggiamento della Giunta e l’inutilità di questo accordo siglato in un momento catastrofico.
Ma non finisce qui. Anche oggi l’Aula ha affrontato tematiche lontane anni luce dai bisogni della città. In Commissione Sport è approdata l’ormai celebre iniziativa “Messin…tuta” partorita dall’assessore Sebastiano Pino. Un progetto che ha già subito un lungo e colorito processo mediatico attraverso i social, bocciato dalla cittadinanza che, purtroppo, ha ben altre questioni a cui pensare.
Ma chi volesse decidere di accogliere l’invito dell’amministrazione, indossando quindi tuta e scarpe da tennis, andrebbe incontro a notevoli difficoltà. Gli impianti sportivi cittadini sono infatti ridotti ai minimi termini. Piove dentro al Palarescifina che non potrà essere utilizzato per le gare visto che le infiltrazioni d’acqua hanno rovinato il parquet. La piscina comunale è prossima alla riapertura dopo cinque mesi di stop, l’ex Gil e l’arena di villa Dante versano in condizioni di degrado. L’elenco potrebbe ancora proseguire, ma riteniamo che il messaggio sia arrivato. Al povero cittadino che decide di applicare il detto “mens sana in corpore sano” non resta che utilizzare i marciapiedi per concedersi qualche ora di footing. Ma deve comunque stare attento alle buche, ai rifiuti e alle deiezione canine che ostacolano il percorso.
Anche oggi i consiglieri, talvolta in modo folkloristico, hanno evidenziato il proprio dissenso verso l’ennesimo comportamento inadeguato dell’amministrazione. Accorinti, intanto, continua a collezionare critiche e attacchi. L’Aula dal canto suo si ostina invece ad intonare il solito ritornello di protesta, ma tutto resta in una situazione di pericoloso standby in attesa che i nuovi equilibri politici permettano di pronunciare nuovamente la parola sfiducia.
Andrea Castorina
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