Ieri sera il clima a Palazzo Zanca era surreale come non mai. Il Consiglio comunale ha ripreso la propria attività politica, cercando di lasciare fuori dall’Aula timori e imbarazzi derivanti dall’inchiesta “Gettonopoli”. Ma che la seduta non sarebbe stata come le altre si è intuito fin da subito, a partire dalle numerose poltrone vuote. Assenti tutti i consiglieri raggiunti dall’obbligo di firma, ad eccezione di Angelo Burrascano e Benedetto Vaccarino. Alle 19.30 le presenze erano 18, numero legale non raggiunto e seduta rinviata di un’ora. Alla seconda convocazione, si è toccata quota 21 consiglieri e i lavori sono iniziati.
All’ordine del giorno, la delibera del presidente del Consiglio Emilia Barrile sulla rimodulazione delle tariffe per gli impianti pubblicitari. Nulla di nuovo visto che la vicenda è impantanata da tempo e il Comune continua a perdere preziosi introiti. Nessuno infatti paga il canone per l’occupazione del suolo pubblico per fini pubblicitari dopo che Tar e Cga hanno dichiarato illegittimo il regolamento Cosap. A distanza di un anno Barrile è tornata a riproporre la delibera, invitando l’amministrazione a risolvere l’ingarbugliata vicenda nel più breve tempo possibile.
Ma sulla proposta del presidente del Consiglio è arrivato il parere negativo del ragioniere generale Antonino Cama che ha reputato l’atto dannoso per le casse comunali alla luce del piano di riequilibrio. L’intervento di Cama ha fatto tornare sui propri passi la stessa Barrile che ha deciso di ritirare la delibera, ma a precise condizioni. “Non voglio mettere a rischio le finanze del Comune – ha precisato il numero uno del civico consesso – ritiro la delibera, ma l’amministrazione entro la fine dell’anno deve varare un nuovo regolamento. Bisogna dare una risposta alla città e ai tanti commercianti che da tempo chiedono interventi sugli impianti pubblicitari”.
A margine, l’intervento polemico del consigliere Trischitta (indagato nell’inchiesta Gettonopoli) ha riportato l’attenzione sulla burrasca giudiziaria abbattutasi nell’aula consiliare. “A quanto ho capito non si valuta il lavoro del consigliere – ha spiegato l’esponente di Forza Italia prima di lasciare l’Aula- ma solo il tempo che egli trascorre in Aula. Sono qui da più di un’ora, ho svolto il mio compito e quindi posso anche tornarmene a casa”.
Sulla questione è poi intervenuta Emilia Barrile con un breve comunicato stampa. “Alla luce dei recenti accadimenti, che non fanno altro che aggravare l’attuale situazione della città di Messina, e rispettosa del lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine inquirenti, ritengo sia doveroso nei confronti dei cittadini tutti che si faccia chiarezza il prima possibile su quanto accaduto. Mi auguro che tutti i colleghi coinvolti dimostrino la loro estraneità ai fatti contestati e, consci del ruolo istituzionale ricoperto, chiariscano il prima possibile la propria posizione. Nell’ottica del vero rispetto per l’interesse pubblico – precisa Barrile – questa Presidenza collaborerà in tutti i modi possibili con la Magistratura perché si faccia completa luce su una vicenda così destabilizzante per la città intera”.
Andrea Castorina
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