Piccoli segnali di ripresa nei primi mesi del 2015 per il settore edile negli appalti di opere pubbliche. A registrarli la Filca Cisl di Messina che nel corso del Consiglio Generale, alla presenza del segretario regionale, Santino Barbera, e del segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, ha diffuso i dati sulle gare aggiudicate.
«Nel primo trimestre 2014 sono state 46, mentre nel primo trimestre 2015 sono state 52 – ha detto Giuseppe Famiano, segretario provinciale della Filca -. Confrontando gli importi delle stesse gare sempre per gli stessi periodi risulta un aumento, dai 14 milioni del 2014 ai 96 milioni del 2015. Molte sono le opere già finanziate ma ancora ferme per motivi burocratici. Il nostro augurio è che tutte le gare aggiudicate non rimangono sulla carta, ma diventino cantieri operativi».
La crisi del settore, però, è sempre evidente e per il sindacato testimonia il fallimento della Programmazione comunitaria 2007-2013. La Filca ha ricordato come siano stati ritirati dal Governo nazionale i fondi Pac non spesi in tempo, in tutto 39 gli appalti bloccati in Sicilia.
«Fondi – ha detto Barbera – che avrebbero potuto dare respiro ai comuni siciliani ed occupazione ai disoccupati e che sono stati persi per l’immobilismo della classe politica, incapace di rilanciare lo sviluppo e la crescita della Sicilia».
«La nostra provincia – ha aggiunto Famiano – ha dovuto rinunciare a 500 milioni di euro, destinati alla messa in sicurezza del torrente Savoca, del torrente Pagliara e Rosmarino e delle ferrovie che attraversano le zone a rischio idrogeologico. Alla politica chiediamo più impegno e determinazione nell’affrontare in modo concreto le problematiche del settore edile. Occorre puntare quindi sulla messa in sicurezza delle scuole, sulla riqualificazione e sul recupero dei centri storici e sulla messa in sicurezza del territorio».
Il Consiglio Generale ha approfondito le tematiche che hanno portato alla recente manifestazione a Palazzo Zanca, con l’innalzamento di una parete simbolica di mattoni, «il muro contro la burocrazia che uccide il lavoro», con gli importi delle opere già finanziate e appaltate, ma bloccate dalla burocrazia.
La firma del protocollo d’intesa per lo sviluppo e l’occupazione edile con l’impiego di manodopera locale con il Comune di Messina è il secondo in provincia dopo quello siglato con il Comune di Castell’Umberto.
«Stiamo continuando a sensibilizzare gli Enti appaltanti della provincia di Messina alla sottoscrizione del protocollo d’intesa al fine di favorire l’utilizzo della manodopera locale e di rivitalizzare un settore in piena crisi», ha detto Famiano.
«Per Messina e provincia – ha detto Tonino Genovese – sono stati stanziati circa 83 milioni di euro per lavori di realizzazione di depuratori, che ancora non sono stati spesi. Continuiamo come Cisl a sollecitare i sindaci dei Comuni del messinese ad attivarsi per sbloccare tutte le opere finanziate con delibera Cipe n. 60/2012, ricordando che la Sicilia rischia una multa di ben 185 milioni di euro da parte dell’Unione Europea. A Messina e provincia, oggi, esistono tante opere finanziate e cantierabili per le quali ‘bisogna abbattere il muro della burocrazia’ per fare in modo che si avviino i lavori, si dia occupazione e si qualifichi il territorio. Ciò che manca – ha concluso Genovese – è un coerente progetto di sviluppo infrastrutturale che permetta di superare l’isolamento nei confronti del Mezzogiorno e dell’Italia. Si rimetta in agenda la realizzazione del Ponte, unica vera infrastruttura che può consentire il riequilibro tra Nord e Sud».
Alcuni dati.
Opere appaltate e nuovi cantieri sono stati avviati nella provincia di Messina: appalto da parte del Cas dei lavori per la messa in sicurezza della galleria di Tindari e di Capo d’Orlando; previsto l’avvio dei lavori per l’adeguamento sismico del viadotto Ritiro entro il mese di giugno; avvio dei lavori di completamento del porto di Capo d’Orlando.
Nella provincia di Messina sono ben 197 i progetti di opere cantierabili, per un importo totale di circa 252 milioni di euro, in 32 comuni di cui devono essere attivati i finanziamenti disponibili.
Sono stati assegnati nell’ambito del piano “Salva Italia” circa 198 milioni di euro per il completamento di opere in 137 comuni, distribuiti sul territorio nazionale: nella provincia di Messina sono solo 4 i comuni che beneficeranno del finanziamento.
I lavori di costruzione del pontile (ente appaltante Autorità Portuale di Messina) appaltati nel 2010 per un importo di 20 milioni di euro, sono fermi per questioni burocratiche.
La realizzazione di quest’opera è di vitale importanza per l’area industriale di Giammoro, per incrementare i traffici commerciali e ridurre i tempi di approvvigionamento e poi di distribuzione dei prodotti finiti.
I lavori di potenziamento del depuratore di Giammoro, ammontanti a 17 milioni di euro, sono stati iniziati e successivamente bloccati a causa della sospensione del finanziamento, determinando il licenziamento di 20 lavoratori. Ente interessato, l’Irsap.
A S. Agata Militello sono stati revocati dalla Regione Siciliana i finanziamenti per opere pubbliche, ammontanti a più di 22 milioni di euro. La revoca di questi finanziamenti rappresenta un grave danno non solo per la comunità santagatese, ma anche per i lavoratori.
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