Parte dai territori fortemente colpiti dalla crisi e da mancati interventi il “no ai provvedimenti del Governo che cancellano i diritti dei lavoratori invece di prevedere investimenti per la ripresa economica”: la rivendicazione di vere politiche occupazionali e di sviluppo per i territori del Sud al centro dell’attivo provinciale di Cgil e UIL che si è svolto alla Camera di Commercio. Al via anche nel territorio la mobilitazione per lo sciopero generale nazionale del 12 dicembre di tutti i settori indetto da CGIL e UIL contro Jobs act, Legge di Stabilità, contro i provvedimenti del Governo che cancellano tutele importanti con un attacco allo Statuto dei lavoratori partendo dall’articolo 18, che introducono misure contro i lavoratori, per rivendicare vere politiche economiche.
“Uno sciopero in tutti i luoghi di lavoro per chiedere a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici, la creazione di nuova occupazione”, incalzano Cgil e Uil.
“Ci sono tutte le ragioni per scioperare – hanno sottolineato i segretari generali di Cgil e Uil Messina, Lillo Oceano e Carmelo Catania -, siamo di fronte a provvedimenti del Governo che cancellano diritti e un futuro di stabilità occupazionale, che andranno ad impoverire territori, come quello messinese, già particolarmente compromessi sul piano del lavoro, sul piano sociale, sul tenore di vita”.
Nell’attivo provinciale lanciato un nuovo allarme sull’emergenza lavoro nel territorio messinese che si aggrava e che coinvolge tutti i settori.
“Il Governo con la Legge di stabilità ha anche tagliato di 3,5 miliardi i Fondi Pac destinati al Mezzogiorno, un ulteriore disastro all’economia dei nostri territori”, ha evidenziato il segretario Cgil, Oceano.
In conclusione dei lavori del direttivo provinciale, il segretario nazionale confederale della Uil Guglielmo Loy si è soffermato proprio sui problemi di sviluppo del Mezzogiorno che sono aumentati e per i quali non si intravede un’adeguata politica di interventi.
“Così non va!”, questo lo slogan della nuova e forte protesta, a cui si affiancano le proposte del sindacato.
“Per investire realmente in vere politiche attive per il lavoro, per contrastare realmente il lavoro debole e precario, per una politica che tagli le tasse a lavoratori e pensionati e produca vero contrasto all’evasione fiscale, per aprire rapidamente la contrattazione nei settori pubblici, per difendere il ruolo della contrattazione come strumento essenziale per la tutela delle condizioni normative e salariali dei lavoratori, per un piano straordinario che metta in sicurezza il territorio dal rischio ambientale promuovendo anche occasioni di lavoro per i giovani, per una riforma realmente universale degli ammortizzatori sociali, per riaffermare l’utilità sociale dei patronati, valorizzando la loro attività di tutela e di promozione di diritti fondamentali eliminando i tagli previsti al fondo per i patronati, per cancellare le iniquità contenute nella legge Fornero sulle pensioni”, queste alcune delle rivendicazioni.
Il 12 si scenderà anche in piazza con un corteo in città per la manifestazione provinciale che darà voce a lavoratori e lavoratrici messinesi, precari, disoccupati, ai giovani del territorio.
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