In merito al No dell’assessore Borsellino all’accorpamento Piemonte- Papardo, gli onorevoli Vincenzo Garofalo, Nino Germanà, il senatore Bruno Mancuso, di NCD, scrivono:
“Siamo in contatto con il Ministero della Salute che sta valutando la fattibilità dell’accorpamento tra Piemonte e IRCCS che riteniamo l’unica strada percorribile per salvare l’ospedale Piemonte. E’ giusto, tuttavia, dire le cose con chiarezza.
Andando con ordine: la competenza in materia di sanità spetta alla Regione Siciliana che, tra l’altro, dal 2013, con l’introduzione della norma che ha previsto i costi standard, ha gli stessi soldi per abitante di tutte le altre regioni d’Italia.
Il piano di riordino regionale è in fase di elaborazione da quando assessore in Sicilia era il dott. Russo. E’ un lavoro assai complesso che porta a ridisegnare, in base a numero di abitanti e morfologia del territorio, una rete ospedaliera che garantisca immediatezza e qualità delle cure. Questo piano è stato rivisto più volte al tavolo di concertazione con le autorità locali. Messina che, avrebbe potuto partecipare con una sua proposta, non pare abbia avanzato alcuna richiesta particolare a tempo debito, compresa quella di salvare il Piemonte e i suoi 78 posti. Su questa ipotesi è stato raggiunto l’accordo, è vero, ma purtroppo solo tardivamente.
Troppo semplicistica appare la ricostruzione secondo la quale l’ospedale si chiuderebbe solo per volontà dell’assessore Borsellino. Posto questo dato incontrovertibile è doveroso dare il massimo per riparare il danno.
Oggi il ritardo può essere colmato solo attraverso strade non facili da percorrere ma noi ci siamo immediatamente attivati perché è chiaro che non assisteremo inermi a uno strappo che la cittadinanza messinese non vuole- e lo ha dimostrato con una partecipazione massiccia alle manifestazioni di protesta davanti all’Ospedale Piemonte- e che, soprattutto, non è utile alla salute dei messinesi. Così siamo in contatto con i dirigenti ministeriali, ai quali abbiamo chiesto la verifica di una possibilità di salvare l’antico presidio di Messina centro, e pare che l’ipotesi accorpamento tra Piemonte e IRCCS Fondazione Bonino Pulejo sia praticabile, come d’altro canto è avvenuto laddove sindaci e direttori di istituti, concordi, hanno avanzato per tempo le opportune richieste.
Bisogna però stringere molto i tempi e coinvolgere l’assessore Borsellino, che rimane comunque l’organo decisore. Il Ministero della Salute farà certamente la sua parte, il neurolesi Bonino Pulejo deve però garantire prestazioni di qualità e assorbimento del personale e la Regione acconsentire garantendo una soluzione per le prestazioni fornite nel plesso del Piemonte.
La nostra idea non solo salverebbe l’Ospedale, ma istituirebbe a Messina un centro d’eccellenza di riabilitazione per la cura di disabili e malati cronici unico nel Meridione d’Italia. Stiamo provando a trasformare un pericolo serio che Messina corre in una grande opportunità che ci auguriamo l’assessore Borsellino colga”.
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