Dopo l’adesione allo sciopero indetto nei giorni scorsi dalla Fp Cgil, ieri mattina, la Provincia regionale ha convocato il sindacato e i responsabili della cooperativa che gestisce il servizio, “Progetto Vita”, per fare il punto della situazione.
«In apertura di riunione – sottolinea a la sigla sindacale – non abbiamo potuto fare a meno di sottolineare lo stato di disagio vissuto dai lavoratori a causa del mancato pagamento degli stipendi: in questi giorni, stanno ricevendo quello arretrato di settembre, una somma irrisoria che ovviamente non gli consentirà di sopportare ulteriormente anticipo di spese per garantire il servizio».
«Riguardo all’ipotesi avanzata dalla cooperativa in merito alla riduzione delle ore contrattuali ai lavoratori – dichiara Clara Crocè, segretario generale della Fp Cgil – abbiamo detto chiaramente alla cooperativa che non consentiremo alcun taglio dei livelli occupazionali e di reddito a lavoratori che già hanno pagato abbastanza».
«Abbiamo, più volte stigmatizzato il comportamento dei cooperative che hanno partecipato ad una gara insostenibile addirittura offrendo un ribasso del 100%. Tale scelta inevitabilmente si tradurrà con effetti negativi sui lavoratori e i ragazzi da assistere. La cooperativa “Progetto Vita” si è difesa sostenendo che comunque avrebbero partecipato altre cooperative, e che la loro scelta è stata ponderata in quanto conoscono il servizio e il territorio».
Prendendo ad esempio il lotto di Messina per gli assistenti scolastici, la Fp Cgil ha ricavato i seguenti calcoli: «Gli assistenti che svolgono il servizio nelle scuole medie superiori sono 27. Secondo quanto previsto dal capitolato speciale di appalto il numero delle ore da coprire nelle scuole sono 215.109,18, costo orario operatore 17,81 euro per 122 giorni. Dal calcolo effettuato, si ricava che il numero di ore a disposizione per il lotto di Messina sono 99 che divise per 22 operatori (previsione minima da capitolato) comporteranno un utilizzo dei lavoratori per un massimo di 4,30 ore giornaliere. Il calcolo effettuato , in termini occupazionali – continua Clara Crocè – si traduce con una riduzione dei contratti da 30 a 27 ore, e cinque unità lavorative dovranno subire il licenziamento. Tra l’altro la cooperativa, ha comunicato che senza riduzione di ore e di unità una volta terminate le ore previste dal contratto per oneri incomprimibili, non garantirà più il servizio. Avendo offerto il ribasso del 100% sugli oneri di gestione, garantirà solo il mezzo e il gasolio per il trasporto. Il confronto si è fatto acceso quando le due parti hanno minacciato di rivolgersi ai rispettivi legali».
«Tutto ciò è inaccettabile – continuano Clara Crocè e la Rsa della Fp Cgil – non consentiremo alcun licenziamento e riduzione oraria. I ragazzi con disabilità sono aumentati e molti di loro richiedono il rapporto 1/1. I ragazzi hanno diritto a una assistenza adeguata».
La Fp Cgil ha richiesto alla cooperativa l’attivazione dei tavoli tecnici per ogni lotto, così da comprendere realmente il numero degli operatori e dei ragazzi disabili. Inoltre, ha invitato la Provincia a verificare, tramite l’Asp, la gravità della disabilità, per rimodulare il numero degli assistiti e degli utenti. La cooperativa ha dichiarato che avendo offerto il ribasso del 100%, una volta esaurite le somme per gli oneri incomprimibili, fermerà il servizio, mettendo a disposizione soltanto i mezzi di trasporto e il gasolio. Tale affermazione ha scatenato un confronto acceso tra le due parti (Provincia e cooperativa), i quali hanno minacciato di rivolgersi ai rispettivi legali.
«Anche se con grande amarezza – commenta la Fp C£ – siamo costretti a dire che avevamo ragione. Il tipo di gara bandita dalla Provincia ha comportato confusione e caos. Forse è il caso di rivedere tutto, visto che i lavoratori sono alla fame e agli utenti sono stati drasticamente ridotti i servizi».
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