Tutto in alto mare alla Provincia di Messina come in tutti gli altri enti siciliani. L’arrivo del commissario Calogero Ganci, che potrebbe tenersi pronto solo per atti urgenti e indifferibili, non è ancora ufficiale. Abbiamo sentito l’ormai ex commissario Filippo Romano che ha detto: “Nella mia qualità di funzionario dello Stato attendo disposizioni cui mi adeguerò, com’è mio dovere fare. Spero di poter completare il delicato trapasso fra la vecchia e la nuova istituzione provinciale, ma assicurerò in ogni caso la mia massima collaborazione. Colgo l’occasione per elogiare la professionalità e l’impegno del personale provinciale a tutti i livelli, tanto più ammirevole quanto profusi in una fase anche psicologicamente difficile per i dipendenti”.
Ieri la sfuriata del deputato regionale Nino Germanà alla notizia del prossimo insediamento di Ganci a Palazzo dei Leoni per i trascorsi al Comune di Brolo. Il funzionario regionale – su decreto presidenziale – è stato inviato in missione per monitorare e riferire sulla situazione amministrativa (vale a Messina con Ganci come in tutti gli altri enti con altri funzionari) e di poter essere nominati commissari ad acta per atti urgenti e indifferibili. Romano non è più commissario o rappresentante legale perché il mandato è scaduto. C’è un vuoto amministrativo in corso. La situazione durerà per circa 10-15 giorni in attesa che l’Ars adotti la legge che proroghi il termine dei commissariamenti dal 31 ottobre fino al prossimo marzo. Approvata la legge il presidente della Regione Crocetta nominerà i commissari. Se Ganci, Romano o un altro non si sa ancora.
Entro settembre, secondo la legge regionale 8 del 2014, i Comuni siciliani avrebbero dovuto decidere di cambiare o meno provincia e dopo si sarebbe scritta la nuova legge che istituisce e disciplina i “Liberi Consorzi”. Ma l’iter non è stato seguito nei tempi sia all’Ars che dal governo Crocetta che è stato rinnovato in settimana dal presidente. @Acaffo
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