Verifiche fiscali dell’Ufficio delle Dogane presso una ditta operativa nella città di Messina e una in provincia. Gli operatori hanno accertate violazioni alla normativa e un’evasione di IVA con un recupero di maggiori diritti di valore superiore a 300mila euro. Il report.
L’Ufficio delle Dogane di Messina, nell’ambito delle attività svolte dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la prevenzione e il contrasto dell’evasione tributaria e degli illeciti extra tributari nelle materie di competenza, ha svolto una serie di controlli sul rispetto della normativa fiscale IVA da parte di aziende operanti nel settore del commercio di prodotti alimentari nella provincia di Messina.
Nell’ambito dei citati controlli, sono state concluse due verifiche fiscali ad altrettante ditte, presso cui sono state accertate violazioni alla normativa e un’evasione di IVA con un recupero di maggiori diritti di valore superiore a € 300.000.
In particolare, i Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Messina hanno sottoposto a controllo un’azienda messinese che dichiarava cessioni di prodotti alimentari verso la Bulgaria, senza fornire alcuna prova dell’effettiva movimentazione della merce. Tali cessioni venivano, inoltre, utilizzate per la creazione di un “Plafond IVA” impiegato per l’acquisto di beni nazionali in esenzione dell’IVA. I Funzionari ADM hanno anche potuto constatare che la ditta era priva dei relativi registri contabili e non presentava le principali dichiarazioni fiscali.
A conclusione della complessa verifica, che ha richiesto la collaborazione anche di altri Uffici delle Dogane (U.D. Parma, U.D. Verona, U.D. Catania, U.D. Torino, U.D. Como) per acquisire documentazione presso i fornitori della ditta messinese, sono stati contestati ben 24 diversi rilievi, accertando un’evasione di IVA per € 154.754,85, con sanzioni che vanno da € 287.025 a € 608.544.
Un’ulteriore verifica, eseguita presso un altro operatore della provincia messinese, attivo nel commercio di frutta e ortaggi freschi, ha portato all’accertamento di irregolarità nelle cessioni ad un’impresa tedesca, con un recupero di € 171.998,24 di IVA e sanzioni comprese tra € 327.696,84 ed € 655.193,68.
FONTE: Ufficio delle Dogane di Messina
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