illuminazione case gialle

Santo Bordonaro rischia di rimanere al buio perché privata. Gioveni: «Tutta colpa di quella delibera»

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illuminazione case gialleLa delibera di giunta n. 453 del 17 giugno scorso rischia di lasciare al buio interi quartieri e zone della città. Molte di queste sono aree a forte rischio di criminalità e certamente l’oscurità non farebbe altro che favorire tali azioni criminose. Questo teme il consigliere Libero Gioveni che denuncia la situazione in cui tra circa un paio di mesi si ritroveranno i residenti del popoloso rione “case gialle” di Santo Bordonaro.

Con la delibera, infatti, si è dato mandato al Dipartimento Lavori Pubblici di procedere alla dismissione di tutti quegli impianti di pubblica illuminazione ricadenti in aree private. La mannaia, dunque, rischia di abbattersi anche su  Santo Bordonaro. «I residenti – spiega Gioveni – non hanno creduto ai loro occhi quando hanno letto, all’interno delle loro palazzine, l’avviso diramato dal Comune che entro 60 giorni sarà interrotto il servizio di pubblica illuminazione».

«Tale delibera – prosegue il consigliere – è stata esitata con lo spirito di risparmiare sia i consumi di energia che gli oneri della manutenzione a carico del Comune in almeno 1.200 dei 28.000 punti luce censiti e che probabilmente è stata pensata dopo il noto contenzioso fra i complessi residenziali di Messina Due e Palazzo Zanca in merito all’illuminazione delle vicine via Salita Contino e via Montesanto, dove il Comune ritiene di non aver mai acquisito la titolarità delle opere di urbanizzazione».

«Sul caso delle “case gialle” di Santo Bordonaro – evidenzia Gioveni – non si può non pensare di trovare una soluzione, specie per le note caratteristiche del popoloso rione in cui si vive un elevato disagio sociale e dove sono stati numerosi in passato gli episodi di microcriminalità. Si tratta nella fattispecie – rimarca – non soltanto di  una questione di decoro urbano, ma anche e soprattutto di pubblica sicurezza e di ordine pubblico».

«Per tali ragioni – conclude Gioveni – bisognerebbe avviare parallelamente un’indagine amministrativa  interna per capire le responsabilità di un possibile danno erariale all’Ente visto che per più di 30 anni il Comune ha sborsato indebitamente soldi pubblici, di contro non si può non investire della questione direttamente anche il prefetto Stefano Trotta, proprio per le ragioni di ordine pubblico e di rischio per la pubblica sicurezza che fra meno di 60 giorni investiranno inevitabilmente le migliaia di residenti di Santo Bordonaro».

                                                                                                 

 

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