Scade oggi la concessione delle aree portuali in concessione dal 2006 ad oggi alla società consortile Terminal Tremestieri. Di fronte alla difficoltà di affidare la nuova concessione tramite gara pubblica a futuri gestori, interviene il Comitato La Nostra Città con una lettera indirizzata al sindaco Renato Accorinti.
«Carissimo Sindaco,
le notizie riguardanti la concessione del Porto di Tremestieri, con la gara andata inspiegabilmente deserta lo scorso 31 luglio, nascondono a nostro parere una qualche strategia tendente a perseguire, da parte della società consortile che da otto anni gestisce quello scalo, un qualche obiettivo che la possa avvantaggiare. Uno dei motivi della mancata partecipazione al bando, dopo questa prima mossa, potrebbe essere rappresentato dall’obbligo per i concessionari di provvedere ai costi del già prevedibile dragaggio dei fondali.
Non volendo qui entrare nel merito degli ultimi lavori eseguiti sul braccio di protezione e ancora non ultimati dopo oltre tre anni, risulta più che evidente che qualcosa non torna sulla reale volontà e/o possibilità di fare funzionare a pieno regime quel porto nato per risolvere una “emergenza” decretata dal Governo nel 2001. Proprio questi dubbi e perplessità spingono il Comitato La Nostra Città a chiedere al Sindaco di Messina, anche nella sua qualità di componente del Comitato Portuale, di avviare, con tutti gli opportuni strumenti previsti dalle leggi, una verifica e una conseguente formale richiesta di gestione del servizio di cabotaggio Sicilia-Calabria con tutti i servizi connessi e con la tutela necessaria dei livelli occupazionali. La gestione in mano pubblica del Porto a Sud, con l’ampliamento dei servizi di stoccaggio dei mezzi pesanti e non, potrebbe rappresentare un vero salto di qualità nei collegamenti nello Stretto di Messina. Il vero primo passo per uscire dal monopolio e dagli ostruzionismi per l’utilizzo di quello scalo marittimo.
In attesa di un Suo gradito riscontro alla presente cogliamo l’occasione per salutare cordialmente.
per il Comitato La Nostra Città
Saro Visicaro».
(118)