Il Csa Regione Autonomie Locali, interviene in merito ai fondi Pac e ai Servizi Sociali. L’intento — si legge in una nota — non è quello di criticare ma di presentare «un’attenta disamina delle responsabilità e della genesi del caos che sta investendo i servizi sociali».
«La nostra è stata l’unica organizzazione sindacale a contestare, arrivando anche a far condannare il Comune, la soppressione delle “Istituzioni Sociali”, poiché era di tutta evidenza che il Dipartimento comunale, non avrebbe potuto curare da solo, la complessa attività procedurale, che ricordiamo è attinente a persone, e la vita umana è il bene più prezioso non solo eticamente, ma come soggetto cui va dall’ordinamento giuridico data suprema tutela».
Carenze che — sottolinea il sindacato — riguardano tutto l’assetto organizzativo dell’Ente: «L’insufficiente dotazione organica dei Dirigenti (anche come previsione, infatti contestammo sia il Commissario Croce, sia questa Amministrazione, quando diminuirono il numero delle figure dirigenziali utili per far funzionale la macchina amministrativa… non si può diminuire il numero dei Dirigente da 77 a 22, lasciando immutato tutto il resto); la mancanza di Posizioni Organizzative, l’inesistenza dei carichi di lavoro, con relativa assegnazione di personale(sempre di meno causa pensionamenti, mentre la stabilizzazione e le nuove assunzioni sono ferme) nei servizi strategici, personale che il dottor Bruno ha più volte evidenziato essere insufficiente».
Una condizione generale di insufficienze, di cui «il problema Pac, come evidenziato dal Dirigente, sarà solo il primo di una serie, dato il nuovo assetto organizzativo del comune, decisamente inadeguato, colpa anche delle vigenti disposizioni normative e delle minori risorse economiche assegnate dallo Stato e dalla Regione agli Enti Locali».
Affinché si evitino situazioni che possano divenire tragiche: perdita di posti di lavoro, abbandono dei “soggetti deboli” — quali anziani, disabili, minori — il Csa chiede la convocazioni delle parti sociali, per approntare un nuovo assetto organizzativo dell’Ente e affrontare le criticità emerse. E conclude: «Per le emergenze, tenuto conto del ruolo di Direttore Generale rivestito da Antonio Le Donne, e la carenza di Dirigenti, il Sindaco, come previsto dalla legge, potrebbe dare un incarico “ad hoc” a quest’ultimo».
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