La Dia confisca beni per 20 mln ai boss barcellonesi Rao e Isgrò

Pubblicato il alle

2' min di lettura

dia

Il provvedimento di confisca di beni e quote societarie per circa 20 milioni di euro è stata eseguita dalla Dia di Messina nei confronti di Giovanni Rao, 50 anni, e Giuseppe Isgrò, 47 anni, entrambi detenuti in regime di 41 bis, considerati elementi di vertice della famiglia mafiosa barcellonese. Il provvedimento, emesso dal tribunale misure di prevenzione di Messina, scaturisce da accertamenti che già avevano permesso il sequestro eseguito a maggio 2012.

 

Rao, già coinvolto nell’operazione “Mare nostrum”, è stato arrestato nell’ambito delle operazioni Gotha, Gotha 2 e Gotha 3. Il collaboratore Carmelo Bisognano lo ha indicato come il delfino del boss Giuseppe Gullotti. Isgrò, anche lui arrestato nelle operazioni antimafia Gotha e Gotha 3, è descritto dai collaboratori di giustizia come il principale collaboratore del boss Rao. Conosciuto come il ragioniere, perché si occupava degli affari contabili, è definito dal collaboratore Bisognano come il factotum e l’alter ego di Rao.

 

Gli accertamenti della Dia, coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte, hanno evidenziato gli interessi imprenditoriali dell’organizzazione mafiosa barcellonese nel settore della produzione del calcestruzzo.

 

In particolare società come la “Cep”, la “Icem,” la “Agecop” e la “Cpp”, operanti nel settore edile e nel campo del calcestruzzo, secondo quanto accertato dagli investigatori, sarebbero state acquisite e gestite con capitali illeciti che hanno visto imporsi nel territorio la famiglia mafiosa barcellonese a scapito di società concorrenti.

 

In particolare tra il 2005 e il 2007 l’Agecop ha destinato ingenti quantità di calcestruzzo per il raddoppio ferroviario Messina-Palermo. La confisca riguarda le quote sociali e i beni di quattro società, tre immobili a Barcellona e Castroreale, 2 motocicli, un’auto, rapporti finanziari.                                                                                                       

 

(121)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.