«Che fine ha fatto il Ponte sullo Stretto di Messina?» a chiederselo è la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano, che interroga il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini. «L’opera – insiste la parlamentare – serve come il pane, eppure il tema è scomparso dai radar. Basta con le perdite di tempo».
Dopo le accese discussioni, la nascita dell’intergruppo pro Ponte e l’esame di diverse possibilità, è da qualche settimana che il tema del Ponte sullo Stretto di Messina sembra essere passato in secondo piano. A segnalarlo è la deputata messinese Matilde Siracusano che chiede conto e ragione al Ministro Giovannini e lo sollecita a riaprire la discussione su un’opera che, secondo l’esponente del centro-destra, «non è più rinviabile».
«Il Parlamento – evidenzia Matilde Siracusano – ha aspettato per quasi 9 mesi che la Commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti dall’ex ministro De Micheli licenziasse la relazione che ha confermato che il Ponte sullo Stretto di Messina serve come il pane. Abbiamo istituito Intergruppi pro Ponte con rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione. Forza Italia ha sollecitato il ministro Giovannini attraverso mozioni, interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno per indirizzare il governo verso la decisione improcrastinabile di mettere a terra un’opera che non è più rinviabile, in quanto assolutamente necessaria per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Eppure il tema, da ormai parecchie settimane, è scomparso dai radar».
«È evidente – prosegue la deputata – che l’investimento sullo Stretto di Messina non può esaurirsi con gli 80 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza che serviranno a potenziare la flotta di navi che collegano Sicilia e Calabria, altrimenti andiamo indietro invece di andare avanti. La pazienza dei siciliani purtroppo è comprensibilmente al limite. Serve una risposta chiara ed immediata da parte del Ministero dei Trasporti e delle mobilità sostenibili sulla volontà e sui tempi di realizzazione del Ponte sullo Stretto. Basta con le perdite di tempo».
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