Per le aree colpite dall’alluvione del 2009 arrivano buone notizie. Apriranno, a breve, gli otto cantieri — già previsti prima della protesta e delle dimissioni di massa dei tecnici del Genio Civile messinese — che offriranno, tra l’altro, lavoro a circa 200 persone.
Appianatisi i dissapori con i 43 impiegati del Genio Civile che si erano dimessi dai loro incarichi perché non avevano ricevuto alcuna retribuzione per gli interventi di messa in sicurezza post-alluvione nei quattro anni successivi al disastro, i lavori incompiuti potranno essere finalmente completati. Il direttore regionale della Protezione civile, l’ingegnere Calogero Foti, assicura i pagamenti.
Le aree che quell’1 ottobre sono state inghiottite dal fango e che portano ancora in bella vista le cicatrici di quell’evento disastroso — Giampilieri, Altolia, Briga, Santa Margherita e Scaletta — potranno essere ora ricostruite e messe in sicurezza grazie a questi nuovi interventi.
Le dimissioni dei tecnici del Genio civile di Messina per i mancati pagamenti da parte della Protezione civile regionale, avevano portato a una situazione di stallo: il blocco di 20 milioni di euro di lavori già cantierabili e i prevedibili posti di lavoro a essi collegati.
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