«Scelta gravissima che a Messina rischia di costare molto sia sotto il profilo economico che politico». Così Lillo Oceano, segretario generale della Cgil, che da sempre sostiene c il progetto della costituzione di un’area metropolitana dello Stretto, commenta duramente il voto con cui l’Ars, ieri sera, ha bocciato di fatto le Città metropolitane in Sicilia salvando però il Liberi consorzi di Comuni di 150mila abitanti.
«Mentre da un lato si affossano le Città metropolitane — dichiara — che vanno in direzione della razionalizzazione della spesa pubblica e dell’intercettazione dei finanziamenti europei, dall’altra si avvalorano le piccole aggregazioni di comuni che vanno in direzione contraria, moltiplicando i centri di spesa e i relativi costi della politica. In piena contraddizione — evidenzia — con la logica del taglio alle spese inutili e dell’accorpamento nella gestione dei servizi,trasporti, acqua, rifiuti, per migliorare risultati e abbattere i costi».
«Con questo voto – prosegue il segretario generale della Cgil provinciale — Messina rischia subito di perdere 100 milioni di euro ma, cosa ancora più grave, è che rischia di essere eliminata tra le Città metropolitane siciliane. Facciano quindi attenzione i parlamentari messinesi all’Ars, perché l’aria che tira e i le voci che circolano vanno tutte in questa direzione e non sarebbe certo la prima volta che tra le grandi città siciliane Messina finisce per fare la fine della sorella povera».
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