I lavori a viadotto Ritiro, la chiusura dello svincolo di Giostra e i ritardi dei cantieri a Portella San Michele: questi gli ingredienti di una «condizione di emergenza ed estrema urgenza» che, secondo il consigliere comunale Giandomenico La Fauci, «sembra essere sottovalutata». Di fronte a un probabile aumento del traffico dovuto alla riapertura delle scuole, l’esponente del gruppo Ora Messina lancia l’allarme e invita il CAS (Consorzio Autostrade Siciliane) a sospendere il pedaggio di Villafranca, ma non solo.
Nel corso della Seduta di Commissione Viabilità svoltasi ieri, in presenza del Rup del Cas, Anna Sidoti, si è sottolineata l’intenzione di non riaprire (a meno di eventi eccezionali) lo svincolo di Giostra e sono stati toccati diversi argomenti, poi riportati dal presidente della Commissione Libero Gioveni. Dei vari argomenti trattati, a colpire il consigliere Giandomenico La Fauci sono state in particolare le previsioni circa la durata dei lavori in corso.
«Le date previste per la fine dei cantieri – ricordo – sono collocate tra il giugno e il dicembre del 2021. Un intero anno di convivenza con tali disagi, ma con quali alternative credibili? La chiusura dello svincolo di Giostra, in attesa della realizzazione dei lavori, inciderà pesantemente sulla nostra città, con la zona nord che vivrà difficoltà estreme già dalle prossime settimane con la riapertura delle scuole e il ritorno progressivo dei lavoratori rientranti dagli ultimi giorni di ferie».
«Non posso non sottolineare tale vicenda – prosegue La Fauci –, anche per le continue segnalazioni e lamentele di centinaia di cittadini già avviliti da tali circostanze. Dal CAS ci attendiamo un atteggiamento di attenzione e controllo continuo sui cantieri, in modo da non dover assistere a ulteriori rallentamenti. Non è più tollerabile una condizione del genere».
Vista la situazione, conclude Giandomenico La Fauci: «Ritengo necessaria una riflessione dello stesso CAS sulla sospensione del pedaggio autostradale: in primis al casello, già discutibile, di Villafranca; e poi sulle autostrade di collegamento tra Messina e le città di Palermo e Catania vista la condizione di pericolosità delle strade e per la presenza di infiniti cantieri e deviazioni».
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