È arrivato il “sì” del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per procedere contro il sindaco di Messina Cateno De Luca per il reato di vilipendio. A comunicarlo, l’Ansa con una nota in cui ricorda l’iscrizione del primo cittadino nel registro degli indagati a fine marzo, durante l’emergenza coronavirus, a seguito della denuncia da parte del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
La denuncia per Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate nei confronti del sindaco di Messina Cateno De Luca era scattata lo scorso 26 marzo, a seguito di alcune sue esternazioni presso l’approdo dei traghetti alla Rada San Francesco durante i giorni “più caldi” dell’emergenza Covid-19.
Questo quanto si leggeva a marzo 2020 nella nota diffusa dal Viminale a seguito dell’azione del Ministro Lamorgese: «La decisione è stata assunta a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari».
Venerdì 3 aprile, la Procura di Messina ha chiesto l’autorizzazione a procedere al Guardasigilli, Alfonso Bonafede che, secondo quanto riportato poco fa dall’Ansa, avrebbe dato il via libera, autorizzando a procedere contro Cateno De Luca per il reato di vilipendio previsto dall’articolo 290 del codice penale.
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