Il gup Salvatore Mastroeni ha rinviato a giudizio gli imprenditori napoletani Palumbo e altri nove soggetti tra persone e societa’ per associazione finalizzata al traffico illecito organizzato di rifiuti speciali, anche pericolosi, mediante trasporti e sversamenti in siti sconosciuti o discariche non autorizzate, di ingenti quantita’ di materiale abrasivo di scarto. L’inchiesta riguarda il grift, prodotto dai lavori di sverniciatura delle carene delle navi effettuati nel cantiere navale di Messina della Palumbo. Sono stati rinviati a giudizio Antonio Palumbo e Raffaele Palumbo, Mario Fierro, Giuseppe Costa, Rosario Scopelliti , Santi Scopelliti, Raffaele Donnarumma, Salvatore Croce e le societa’ “Palumbo spa”, “La Futura Sud srl” e “Stabia Yachting & Coating srl”. Dovranno comparire il 19 dicembre davanti ai giudici della Seconda Sezione penale del Tribunale. Altri tre indagati, tra questi anche una societa’, hanno scelto il giudizio con abbreviato che e’ stato fissato per il 14 febbraio. Il gup Mastroeni ha disposto anche la revoca delle misure cautelari ai domiciliari per i Palumbo e per Rosario Scopelliti.
“Oggi- hanno dichiarato Antonio e Raffaele Palumbo- dopo mesi difficili, è stato compiuto un piccolo passo che ci fa recuperare un po’ di serenità, quella serenità che sarà indispensabile per affrontare un dibattimento nel corso del quale, siamo fiduciosi, avremo modo di chiarire la nostra posizione, dimostrando la correttezza del nostro operato e la completa estraneità, sia nostra che della Palumbo Spa, rispetto ai fatti che ci vengono contestati. Vogliamo esprimere un ringraziamento nei confronti di tutti i lavoratori- dirigenti, dipendenti, operai- che in questi mesi, con grande senso di responsabilità, hanno manifestato la loro vicinanza nei nostri confronti e hanno continuato a lavorare con impegno evitando che le conseguenze del pesante provvedimento assunto nei nostri confronti si ripercuotessero in modo irreparabile sull’Azienda”.
Antonio e Raffaele Palumbo sono difesi rispettivamente dagli avvocati Favazzo, Fulgeri, Sepe e Pagliuca.
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