Teatro Vittorio Emanuele. Replica dei sindacati alla lettera del CdA a Crocetta

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teatro vittorio emanuele messinaI Segretari Provinciali di Slc Cgil, Uilcom Uil, Fials Cisal e S.a.di.r.s., replicano alla “Lettera aperta del C.d.A. dell’Ente Teatro al Presidente della Regione Crocetta”, cercando di stabilire dove stanno le responsabilità dell’attuale “malfunzionamento” del teatro. Nella nota di risposta, i sindacati contestano al CdA la sospensione degli spettacoli della scorsa stagione, che secondo lo stesso Consiglio di amministrazione sarebbe avvenuta a causa del taglio del 22% delle risorse; taglio che — sottolineano le organizzazioni sindacali — hanno subito anche tutti gli altri Enti regionali senza, tuttavia, sospendere le attività in corso.

«Respingiamo con forza — chiariscono nella nota Slc Cgil, Uilcom Uil, Fials Cisal e S.a.di.r.s.— le accuse di “avere voluto sfruttare alcuni lavoratori sia essi professori d’orchestra che lavoratori stagionali e precari”; questi lavoratori, sono stati piuttosto vittime di quella che la dirigenza dell’Ente definisce “solo una mancanza….. e cioè il ritardo con cui è stato presentato il bilancio consuntivo 2010”. Non giova riconoscere “solo” la mancanza, ma bisogna valutare la stessa in termini temporali e le ricadute che questa inadempienza ha provocato. Infatti, la redazione del consuntivo 2010, si è conclusa “solo” dopo quasi tre anni dalla data in cui si sarebbe dovuto predisporre (presentato il 07 dicembre 2012). Tutto ciò ha determinato, di fatto, un blocco per la ricezione della seconda semestralità del finanziamento 2011 per l’importo di 3.400.000 euro. Ciò ha prodotto “solo” i mancati pagamenti dei fornitori e delle spettanze dovute ai professori d’orchestra. Si potrebbe ipotizzare che il danno erariale è dovuto, in primo luogo, alle spese legali sostenute dall’Ente per opporsi ai decreti ingiuntivi di pagamento, inoltre, appaiono ingiustificabili gli interessi che maturano con le banche per l’uso prolungato della scopertura; questi dovrebbero ammontare a circa 60.000 euro per il 2010 e 100.000 euro per il 2011». Slc Cgil, Uilcom Uil, Fials Cisal e S.a.di.r.s. non trovano coerenza nell’atteggiamento del CdA che insiste ad attribuire responsabilità alle somme non erogate dalla Regione.

«Ciò che questo C.d.A. definisce ”sindacati dormienti”, sono coloro che per oltre due anni, hanno inteso dare fiducia incondizionata alla dirigenza dell’Ente ed hanno collaborato nella speranza che si potessero definire questioni importanti come pianta organica ed equiparazione. Il Presidente dell’Ente ha ricevuto, nel dicembre 2010, la Pianta organica presentata nel 2007; ci chiediamo, perché farla restituire e non chiederne l’approvazione?». A questo si aggiunge anche la polemica sulla legge regionale del 20%, per la stabilizzazione dei professori d’orchestra a cui i sindacati rispondono: «Siamo certi, che una dirigenza adeguata sarà in grado di affrontare e risolvere la problematica con serietà e responsabilità amministrativa, così come altri Enti siciliani hanno compiuto appena pochi mesi fa».

«Rammentiamo — prosegue la nota sindacale —, che sulla stesura dei bilanci consuntivi L’E.A.R. Teatro di Messina è l’unico Ente in Sicilia che, a tutt’oggi, non è in grado di redigerli autonomamente. È vergognoso che si scarichino incapacità dirigenziali sui dipendenti che sono inquadrati con livelli retributivi fermi da anni e che tutto ciò che svolgono è solo per senso di responsabilità e buona volontà. La responsabilità oggettiva e soggettiva non può che ricadere sul Sovrintendente che ha assunto, per più di un anno, il compito, ad interim, di Direttore Amministrativo. Su quanto accaduto in relazione al bando di concorso a titoli per la procedura di assunzione del Direttore Amministrativo, dobbiamo rilevare come la pessima gestione amministrativa dell’intero iter stia portando l’Ente a sostenere spese legali non più tollerabili». Tra le tante contestazioni, nella nota di risposta redatta dai sindacati, figura anche quella «dell’incapacità di aprire il teatro ai migliaia di croceristi che giungono a Messina giornalmente, stipulando convenzioni con prezzi adeguati, la compagnia Costa Crociere non ha mai risposto all’offerta sottoposta dall’Ente, perché conteneva prezzi troppo alti». Per tutte le altre questioni, i sindacati concludono affermando che un’adeguata ispezione degli organi competenti regionali può far luce su quanto da loro affermato.

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