Elezioni Regionali. Cateno De Luca, lo aveva annunciato e lo ha fatto davvero. Il candidato alle prossime Regionali in Sicilia ha reso nota la sua lista degli “impresentabili” in politica al Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
«I veri impresentabili sono i politici che si trovano sia nel Centrodestra che nel Centrosinistra e che in queste anni hanno favorito le lobby e il sistema clientelare della Sicilia e non hanno fatto niente di buono per la Regione. A Messina stiamo assistendo a candidature alle regionali assolutamente inadeguate di personaggi che vogliono replicarsi all’infinito. Dall’altra parte – continua De Luca – pseudo nuovi movimenti senza competenze e senza rossori, danno consulenze a parenti e amici spacciandosi per i nuovi moralisti. Tutto ciò non fa che alimentare l’ipocrisia generale dove c’è chi accusa l’altro senza provare a selezionare nuova classe dirigente».
Il candidato alle regionali con la lista Udc -Sicilia Vera ha poi chiarito il suo concetto di impresentabili, spiegando che «oltre ai condannati non dovrebbe partecipare alle competizioni elettorali anche chi non ha ottenuto buoni risultati per la propria comunità ed è stato complice del degrado in cui si trova Messina». Ha quindi elencato tutti gli attuali deputati regionali e nazionali della città dello Stretto sottolineando: «Tra tutti un ruolo fondamentale lo ha avuto Francantonio Genovese che, con il suo comportamento, ha tenuto politicamente sotto scacco la città per anni, e ora, dopo quanto è accaduto dal punto di vista giudiziario, mette in campo il figlio pur di mantenere questo potere. Non mi sembra il modo di agire di uno statista». De Luca si è soffermato anche sull’attuale presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone anche lui candidato alle regionali affermando: «Non ha certo brillato, nonostante l’importante ruolo istituzionale ricoperto. Lo conosco da tanti anni ed è un bravo ragazzo sempre pronto a sedersi sulle poltrone, ma non è riuscito ad ottenere grandi risultati per la città». De Luca ha anche parlato dell’Università di Messina che, secondo l’ex deputato regionale, starebbe cercando di imporre propri candidati. «Spero – ha detto De Luca – che altre istituzioni non invadano il campo in politica, perché questo sarebbe un duro colpo alla democrazia. Aggiungo che non accettiamo che certi palazzi in questo momento stiano agendo con fare tentacolare per imporre i loro uomini come se dal loro scranno o ermellino vorrebbero impadronirsi della città. Oggi candidano personaggi nelle liste regionali, poi hanno indicato il loro candidato a sindaco di Messina e quello al Senato. Chi ricopre ruoli istituzionali continui a svolgerli senza cercare di condizionare altro». Durante la convention il professore Carlo Taormina si è soffermato quindi sulla questione dell’ineleggibilità dichiarando: «Il 67% degli Italiani non ha fiducia nella giustizia. Gran parte della magistratura ha rappresentanti politicizzati. Se la lista degli impresentabili venisse da magistrati competenti, con un contesto giudiziario diverso, ci fideremmo di più delle sentenze. L’ultimo arrivato non può compilare l’elenco di chi ritiene impresentabile. L’incandidabilità è un concetto differente. Qualcuno lo distingue dall’ineleggibilità. Quest’ultimo caso riguarda situazioni che provengono da una sentenza di primo grado e che superano determinate pene e per alcuni reati». Taormina, infine, si è soffermato poi sul processo riguardante De Luca spiegando: «Lui è candidabile e presentabilissimo ed è stato sotto processo solo per aver fatto bene un contratto di quartiere che avrebbe tolto dal degrado il suo comune, per aver fatto meglio di altri le difese spondali del torrente che attraversa il paese. Ha fatto solo il bene della sua comunità. De Luca si è fatto il suo calvario giudiziario e ha subito 15 procedimenti penali, ma molti non ricordano che ha collezionato 14 assoluzioni e 14 archiviazioni. Non è possibile liquidare la storia di Cateno De Luca, delle sue battaglie, dei suoi ottimi risultati come amministratore dicendo che è stato indagato».
Durante la manifestazione sono stati presentati inoltre altri 50 candidati e altri tre assessori delle liste De Luca sindaco di Messina. Si tratta di Salvatore Curtò, Salvatore Mondello, e Antonio Briguglio.
Salvatore Mondello è laureato in Architettura e Ingegneria e ha conseguito un dottorato di ricerca in pianificazione e progettazione della città. Da oltre vent’anni con ottimi risultati dal punto di vista tecnico si occupa di questioni collegate al territorio. «La città – spiega – non ha bisogno di grandi formule magiche per risollevarsi, ma di azioni semplici per far attecchire i futuri progetti importanti. Si devono snellire le procedure amministrative che portano a non conseguire risultati per incompetenza e mancanza di amore della città e si devono ridefinire delle regole che poi devono essere condivise dall’amministrazione dai cittadini». L’altro assessore Salvatore Curtò, laureato in Giurisprudenza e responsabile per un’azienda farmaceutica per la Sicilia e la Calabria, ex consulente di un assessorato regionale, ha anche ricoperto numerosi e importanti ruoli istituzionali. «Sono rimasto sorpreso positivamente – sottolinea – di quanto fatto dall’onorevole De Luca a Santa Teresa Di Riva in soli cinque anni con criteri di efficienza e efficacia. Quindi ho deciso di appoggiarlo insieme ad un gruppo di amici perchè penso possa fare lo stesso anche a Messina. Sono felice di poter essere con lui protagonista del cambiamento della città». Infine Antonio Briguglio è un fisioterapista e fondatore del gruppo facebook ‘Riabilitiamo Messina’ che concretamente si è battuto per cambiare le condizioni della città. «De Luca – sottolinea – è l’uomo giusto per dare una scossa alla città, noi come lui ci abbiamo provato formando un gruppo di cittadini chehanno denunciato le inefficienze e le problematiche. Abbiamo così cercato di incidere su alcune scelte che riguardano la vivibilità. Saremo in campo con De Luca per dimostrare che realizzare dei sogni anche in questa città è possibile».
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