Oltre 150 docenti desiderosi di arricchire le proprie competenze digitali. È questo l’importante risultato raggiunto lo scorso 16 febbraio dal GEG on Tour: l’evento, totalmente gratuito, che ha confermato il suo successo della prima edizione (settembre 2022) e la sua rilevanza nel panorama educativo nazionale ed internazionale. Un incontro, questo, andato per la seconda volta in scena nel suggestivo Duomo Antico, all’interno del Castello di Milazzo, e che ha posto l’accento, tra gli altri, sulle opportunità che gli anni venti del XXI secolo presentano in campo digitale, sulla necessaria collaborazione tra le istituzioni scolastiche ed il territorio, e le nuove, e future, frontiere dell’intelligenza artificiale.
Una delle tematiche più discusse in questa prima tappa del nuovo anno del GEG on Tour – Italia, moderata dalla Google Trainer Floriana Pizzulli, è stata senz’altro l’integrazione della tecnologia nell’ambito educativo, e sulle sfide del digitale non tanto legate alla padronanza degli stessi strumenti tecnologici quanto alla capacità di utilizzarli in modo efficace per favorire l’apprendimento degli studenti. A tal proposito, in una tavola rotonda guidata da vari ospiti e rinomati esperti nel campo dell’educazione, il prof. Giuseppe Corsaro ha evidenziato quanto sia essenziale che il mondo dell’istruzione del nostro Paese si vada quanto prima ad adeguare all’era che stiamo vivendo: «è una scommessa, soprattutto a fronte dell’evoluzione che il sistema scolastico italiano ha vissuto in questo campo dal 2022, dalla fine dell’emergenza Covid, al 2024. Si è passati da un periodo – che raffiguro con il moto della ‘risacca’ – nel quale il digitale si riteneva non indispensabile, ad un altro, uno ‘tsunami’, in cui si parla solo di didattica digitale integrata. Ecco, non dobbiamo subire questo maremoto,” – ha sottolineato Corsaro – “ma cavalcarlo grazie anche alle risorse che stanno arrivando dal PNRR, volte a fare in modo che i ragazzi di oggi e di domani vivano un ambiente di apprendimento adatto al nostro tempo».
Altrettanto importante è emersa la necessità di massimizzare la sinergia tra la scuola e il territorio. Una collaborazione che però, prima di tutto, deve partire dai vari istituti, come rilevato dalla Dirigente dell’IISS Galileo Galilei di Ostiglia Lucia Scolaro: «solo sviluppando reti di collaborazioni, e successivamente formalizzando relazioni con università, enti, agenzie, istituzioni, attraverso la stipula di protocolli d’intesa e convenzioni, possiamo migliorare la nostra scuola in chiave europea”. “Reti”, ha rimarcato la prof.ssa Scolaro, “che permetteranno sia di arricchire l’offerta formativa di un Istituto sia di valorizzare le tradizioni e l’attaccamento alle proprie radici, potenziando al contempo le competenze trasversali spendibili nel mondo del lavoro. La scuola deve essere una comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese».
Non poteva mancare, inoltre, un focus sulle nuove frontiere dell’AI e sulla visione di Google riguardo l’applicazione e l’impatto di quest’ultima nell’ambito dell’istruzione. L’introduzione di strumenti innovativi basati su algoritmi di intelligenza artificiale sta facendo molto discutere, soprattutto quando questi stessi strumenti trovano risonanza e riscontro nei più giovani, che, come spesso capita di fronte all’innovazione, sono naturalmente inclini a coglierne le potenzialità. Tali tools però sono già presenti nel mondo che abitiamo e sempre più lo caratterizzano e influenzano. Escluderli completamente dalla riflessione a scuola, perciò, potrebbe essere una scelta poco lungimirante. Quindi il punto è ora capire che conseguenze portano questi strumenti in classe, quali controversie potrebbero ingaggiare e al contempo quali opportunità di discussione, pensiero critico e confronto ci offrono.
Sicuramente è essenziale sia una comprensione delle loro implicazioni per la didattica a scuola, dunque un utilizzo responsabile di tali sistemi, sia accogliere l’idea che l’AI esiste per essere uno strumento utile per tutti. Ed è su questo assunto che ha inteso concentrarsi l’intervento di Emanuele Pozzi, Responsabile Google for Education Italia: «serve tanto allo studente, come supporto allo sviluppo delle proprie competenze, che al docente, al dirigente, al personale di segreteria per ottimizzare il proprio tempo, dedicandolo ai propri alunni, ai progetti da realizzare o, più semplicemente, per se stessi».
Grande attenzione e curiosità hanno suscitato anche i due workshop relativi all’”Apprendimento personalizzato con Google: Chromebook e Practice Set” e all’“Acquisire e far acquisire le competenze digitali”, condotti da membri dello staff di GEG Italia, Ester Vazzoler e Marcella Calabrese.
L’ottima riuscita di questa nuova tappa nella ‘città del Capo’ del GEG on Tour – Italia è stata ottenuta grazie al prezioso contributo di Bernadette Ferlazzo, GEG Italia Trainer, e del primo sostenitore dell’evento Aldo Cammara, presidente di “Education In Progress Italia” e da sempre impegnato attivamente nell’ambito della formazione, che nel corso del pomeriggio ha catalizzato l’attenzione dei presenti offrendo uno sguardo approfondito sul progetto Mobile GreenHouse: un’iniziativa ambiziosa sia dal punto di vista della partecipazione di due scuole (una italiana e una croata) nell’installazione e gestione di serre mobili, completamente autonome dal punto di vista energetico e dotate di sistemi di monitoraggio avanzati, che nel rappresentare una straordinaria cooperazione tra tecnologia, sostenibilità ed educazione anche grazie all’accessibilità e alla fruizione di Google Workspace. Divertente anche il momento che ha visto il coinvolgimento dei partecipanti stessi, chiamati a votare in diretta, attraverso Google form, il logo del progetto stesso.
Impossibile non citare, ancora, il supporto attivo dell’I.T.T. Ettore Majorana nelle persone del Prof. Massimo Chillemi e del Dirigente Bruno Lorenzo Castrovinci, e la disponibilità del Sindaco di Milazzo, Pippo Midili, e del Provveditore agli Studi di Messina, Stello Vadalà.
Scuola, istituzioni e aziende hanno lavorato insieme, interagendo perfettamente: l’entusiasmo e l’impegno dei partecipanti hanno ulteriormente confermato l’importanza di iniziative di questo genere nell’arricchire il panorama educativo e nell’accompagnare i docenti verso una pratica sempre più efficace e inclusiva.
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