Il consigliere comunale Libero Gioveni denuncia la totale “paralisi” in seno al Dipartimento politiche della casa. Dichiara infatti che a causa della “ormai nota e prolungata assenza di un addetto al protocollo informatico (che solo di tanto in tanto viene sostituito da un operatore che riesce a far ripartire la lentissima macchina amministrativa), ma soprattutto per la totale assenza di tecnici chiamati a definire alcune incombenze importantissime per rimpinguare le magrissime casse dell’Ente.”
“In pratica – spiega Gioveni – è accaduto che da quando le competenze per la vendita degli alloggi comunali sono passati da 2 anni esatti a questa parte (attraverso la delibera di giunta n. 1040 del 20 dicembre 2013 che aveva rimodulato le deleghe dirigenziali) dal Dipartimento Demanio e Patrimonio al Dipartimento politiche della casa, quest’ultimo si è ritrovato di colpo a gestire con un solo tecnico in dotazione non soltanto delle incombenze amministrative, ma anche e soprattutto quelle tecniche!
Ma il fondo è stato toccato – prosegue il consigliere – quando questo unico tecnico a disposizione ( un geometra) dal mese di luglio scorso è stato trasferito al Dipartimento protezione civile, lasciando totalmente scoperto da 5 mesi un dipartimento che in questo momento, proprio con la vendita degli alloggi agli assegnatari aventi diritto ai sensi della L.R. 560/93 (e sono centinaia ai quali si vanno ad aggiungere anche i famosi 836 alloggi che sono transitati dall’IACP al Comune), è forse l’unico che potrebbe far incamerare preziose risorse a Palazzo Zanca.
La presenza e il ruolo di questo tecnico – precisa l’esponente Udc – sono fondamentali nell’iter per l’alienazione degli immobili in quanto nella documentazione da produrre ai notai per la stipula dei rogiti vi sono anche i prospetti relativi alla determinazione del prezzo degli alloggi, che possono essere firmati, appunto, solo da un tecnico.
E invece, evidentemente – aggiunge Gioveni – l’Amministrazione continua a perseverare in un atteggiamento “autolesionistico” non solo facendosi un danno economico incalcolabile, ma calpestando anche il sacrosanto diritto della proprietà maturato negli anni dagli inquilini che, giusto per aggiungere al danno anche la beffa, sono costretti a continuare a pagare i canoni di locazione fino al giorno di stipula degli atti.
Alla luce di tutto ciò, quindi – conclude – chiederò un’audizione urgente nella competente Commissione consiliare sia dell’assessore e del Dirigente al ramo che del Direttore Generale, che, oltre a spiegare l’accaduto, dovranno immediatamente porre rimedio ad un’incresciosa situazione di “paralisi” che sta penalizzando centinaia di famiglie e, fatto non meno importante, rischiando di produrre un danno erariale all’Ente che di questi tempi non ci possiamo di certo permettere”.
(85)