Una petizione per mantenere la mensa nelle scuole. Iniziativa sindacale “salvastudio” e “salvaposti”

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mensa scolasticoGarantire il servizio di mensa scolastica significa garantire il diritto allo studio, parità di chance per tutti i bambini, dare un importante sostegno alle famiglie, soprattutto in questo momento di crisi, e salvaguardare anche importanti posti di lavoro nella scuola e nel servizio stesso. Questa la motivazione con cui la Cgil, insieme alla Filcams – la categoria che segue il settore mense, pulizie e turismo- e alla Flc – la categoria che raggruppa scuola, università e ricerca- invitano tutti i cittadini a sottoscrivere la Petizione per il mantenimento del servizio di mensa nelle scuole del Comune di Messina. Il servizio verrà sospeso dal prossimo 21 dicembre, con l’inizio delle vacanze natalizie ma, contrariamente agli altri anni, non ripartirà in concomitanza con il riavvio delle attività scolastiche. Il Comune di Messina non ha infatti bandito la gara per l’espletamento del servizio per l’anno scolastico 2012/2013, e i primi mesi sono stati garantiti da La Cascina – la società che aveva vinto il precedente bando- in regime di proroga che però scadrà formalmente il 21 dicembre. Oltre al grave danno per alunni e famiglie di Messina, che usufruivano del servizio indispensabile per permettere l’espletamento delle attività scolastiche pomeridiane, la soppressione del servizio mensa ha già provocato la messa in mobilità dei 95 lavoratori del servizio e, denuncia la Flc, sta mettendo a rischio circa 200 posti tra insegnanti e personale d’assistenza. Graziamaria Pistorino, segretaria Flc Cgil: “Siamo fortemente preoccupati per la chiusura del servizio mensa che, a meno di soluzioni immediate, al momento appare inevitabile. 105 sezioni di scuola dell’infanzia e 92 classi di scuola primaria in città funzionano a tempo pieno, cioè utilizzano 2 maestri per sezione o classe. Dimezzando il tempo scuola si dimezza il personale impiegato, cioè 197 perdenti posto nel comune di Messina. Inoltre- sottolinea Pistorino-, il tempo pieno è un modello didattico che, attraverso l’apprendimento a scuola, cerca di ridurre al minimo le differenze dei punti di partenza culturali delle famiglie. In quartieri difficili come Mangialupi, Villa Lina, S. Lucia Sopra Contesse, Camaro S. Paolo i bambini trovano fino alle 16,30 uno spazio e un tempo in cui lo Stato, troppo spesso percepito ostile, è loro amico, si occupa di loro. La scuola pubblica è il luogo in cui le distanze socio-economiche-culturali dei bambini si annullano e dove, insieme, vivono il clima sereno dell’apprendimento.” Carmelo Garufi, segretario Filcams, evidenzia il duplice dramma dei lavoratori del servizio mensa che non solo dal 21 dicembre resteranno a casa ma che, una volta licenziati, anche nel caso di una eventuale ripresa del servizio non saranno più garantiti dalla norma che prevede il passaggio dei lavoratori in caso di cambio gestione. “In un momento di grave crisi come l’attuale , Messina non ha certo bisogno di perdere altri 95 posti di lavoro- osserva Garufi-. Ulteriori 95 famiglie che non sapranno come sbarcare il lunario”. Per il segretario Cgil Lillo Oceano, presente anche lui alla conferenza stampa di presentazione della Petizione che si è svolta questa mattina nel Saloncino della Camera del Lavoro di via Peculio Frumentario: “Le difficoltà economiche del Comune di Messina e ancora prima una malsana gestione della regolare attività amministrativa del Comune da parte di chi lo ha governato, stanno provocando lo smantellamento di tutti quei servizi che sono stati la conquista degli anni ’90 e che hanno garantito sostegno alle famiglie sia nei casi di difficoltà che in termini di parità di chance rispetto al resto del Paese. Oggi il combinato disposto di politiche nazionali che hanno penalizzato il Mezzogiorno e l’incapacità di una classe politica che ha governato a livello locale stanno producendo nel nostro territorio uno spaventoso arretramento, sia in termini di diritti che di qualità della vita. Oggi chiediamo al commissario Croce di salvaguardare questo servizio che rappresenta un fondamentale strumento di supporto alle famiglie e ai bambini della nostra città . Non sono loro – conclude Oceano – a dover scontare gli effetti di una politica dissennata fatta di sprechi, di consulenze, di parcelle astronomiche ad amici e sodali”.

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