Lo spettro dell’amministrazione “controllata” aleggia sul Comune. È quanto trapelato dall’incontro con i cronisti che i sindacati hanno avuto nel primo pomeriggio. Parole uscite fuori dopo l’appuntamento sugli stipendi arretrati dell’Atm con il commissario Luigi Croce. L’amministrazione controllata, che non è il dissesto economico, è prevista dal decreto legge 174 del 2012 che Ugl, Orsa, Cub e Uil Trasporti non propongono ma che potrebbe essere una “ratio” per salvare Palazzo Zanca dalla crisi di liquidità. Dai loro conti con le somme annunciate potrà essere pagato solo il 90% di una mensilità e molti dipendenti hanno superato il limite della disperazione. Croce ha anche annunciato che dallo Stato il Comune attende 18 milioni di euro, ma anche questa promessa non è stata accolta bene da Uil e autonomi per i tempi incerti. Al termine dell’incontro con Croce i sindacalisti hanno tenuto una conferenza stampa spiegando i loro dubbi. Silvio Lasagni della Uiltrasporti afferma: “Ci è stato detto di avere pazienza ma è qualcosa che già conosciamo bene. Non crediamo più nell’arrivo in tempi rapidi di questi 18 milioni di euro che poi servirebbero non solo all’Atm ma anche agli altri servizi del Comune. Non c’è una data certa neppure per questo milione e 333mila euro”. Mariano Massaro dell’Orsa dichiara: “Ho chiesto al commissario Croce un atto politico, ovvero di scaricare la responsabilità di quanto successo non sui lavoratori ma sul Comune anche perché non possono essere garantiti i servizi di trasporto ordinari. Ho ricevuto una risposta negativa”. Carmelo Altadonna e Francesco Alizzi dell’Ugl dichiarano: “Il commissario Croce prenda i provvedimenti del caso sull’Atm, il Comune è obbligato a farlo”. Sul Comune sembra aleggiare lo spettro dell’amministrazione controllata dello Stato, che significa anticipazioni di fondi per pagare gli arretrati ma riduzione di stipendi per il personale anche se saranno mantenuti tutti posti di lavoro. I sindacati hanno ascoltato questa proposta nel corso dell’ultimo incontro in prefettura come una possibile fuoruscita dalla crisi di liquidità di Palazzo Zanca, pur con tutte le conseguenze “lacrime e sangue” per i dipendenti comunali e delle partecipate a cominciare dal “taglio” del 10% delle mensilità ma saranno salvi i posti di lavoro. Con il dissesto economico invece, eventualità che Croce potrebbe assumere dal primo gennaio prossimo se al 31 dicembre le cose non cambieranno. I precari perderanno il lavoro.
@Acaffo
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