Dopo Luigi Croce al Comune, un altro commissario arriverà in città, ma per occuparsi del teatro Vittorio Emanuele. L’assessore regionale Tranchida ha infatti portato in giunta il provvedimento di commissariamento che una volta approvato “manderà a casa” l’intero consiglio d’amministrazione targato Udc-Pdl, il presidente Luciano Ordile, vicino al senatore Gianpiero D’Alia. Grida soddisfazione la Slc Cgil con il segretario Pippo Di Guardo: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che le cose potessero cambiare ma visto che questo Consiglio di Amministrazione non è stato capace di gestire neanche l’ordinaria amministrazione allora è bene che se ne vada a casa. Per noi è stata una sconfitta chiedere il commissariamento, ma la situazione ormai è ingovernabile”. Carenti anche i 388 mila euro stanziati per gli stipendi e i contributi di luglio e agosto che non sarebbero sufficienti a coprire tutti i costi del personale. Sono 64 i dipendenti dell’Ente Teatro assunti a tempo indeterminato. Gli orchestrali, in media una sessantina, hanno contratti a tempo come una decine di tecnici. Al Teatro c’è già un commissario ad acta, Pietro Di Miceli, che si sta occupando della Pianta organica, dell’equiparazione dei dipendenti del teatro con quelli regionali e della stabilizzazione dei precari. Il neocommissario del Teatro, invece, avrà i poteri del Cda. Sul commissariamento, intanto, qualche giorno fa si era espresso sfavorevolmente, Francesco Rizzo, da poco dimissionario dal Cda del Vittorio Emanuele.
“ Trovo la scelta di Tranchida veramente paradossale – aveva detto – visto il taglio di oltre un milione di euro effettuato dalla politica regionale, cioè è come se si togliesse la bombola d’ossigeno ad un sub e si dice che è morto naturalmente”. Rizzo si augura che la giunta regionale che tra poco più di un mese dovrebbe insediarsi, rivolga maggiore attenzione nei confronti di un ente teatrale come il Vittorio Emanuele, troppo spesso dimenticato dalla Regione. “Temo che il Vittorio Emanuele rimanga vittima del giro di poltrone che si andrà a creare da qui a poco e che, sotto certi punti di vista, si è già creato” – ha concluso Rizzo.
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