Il no di Reset ha sollevato un “polverone”. E dopo la replica dell’Associazione Art. 1, si esprimono a riguardo anche il Comitato Viva Messina e il gruppo Liberi insieme. Ernesto Marcianò di Viva Messina conferma la partecipazione all’incontro di sabato sulle “primarie popolari” e dice: «Rivendichiamo con orgoglio le storie politiche di ciascuno di noi. Proprio per questo abbiamo definito Viva Messina un’associazione politico-culturale, perché non abbiamo complessi d’inferiorità, né verso i partiti né verso i nuovi eroi dell’antipolitica, che pensano di essere efficaci in quanto nuovi. È vero che qualcosa sta cambiando, ma la memoria resta e quindi inutile reiterare il messaggio del nuovo, perché quando Tinaglia faceva le campagne elettorali per Antonio Saitta, candidato di Francantonio Genovese, la maggioranza dei componenti di Viva Messina non ancora maggiorenne non aveva diritto al voto. Tinaglia pensa di essere il rottamatore di tutti, mestiere già intrapreso con successo da Grillo, noi pensiamo che il punto discriminante sia costituito da onestà e impegno: ladri e inefficienti vanno cacciati, le persone oneste e laboriose oggi sono tutte chiamate all’impegno». Marcianò ribadisce l’impegno di Viva Messina sul territorio «e ora che non vediamo proposte che possano migliorare la città abbiamo deciso di impegnarci in modo diretto nelle elezioni costituendo un’associazione e offrendo un patto civico per Messina. A noi non importa chi vota Renzi o Bersani, Vendola, Berlusconi o Alfano, Casini, Montezemolo e Fini o Grillo. Noi vogliamo che le eccellenze della nostra città si impegnino. Comunque, niente polemiche, anche a lui il nostro in bocca al lupo perché, secondo noi, Messina ha bisogno di tutti». Anche Cerreti di Liberi Insieme si dichiara dispiaciuto per il fatto che «Reset non ritenga opportuno partecipare a un momento di confronto democratico con le varie associazioni e movimenti messinesi». Il Movimento “Liberi Insieme” ribadisce la sua opposizione al sistema politico che ha governato Messina e governa la sua Provincia definendosi come «l’unica espressione popolare e istituzionale che ha avuto il coraggio di scontrarsi con il centrodestra e con chi ci ha governato». «Inoltre, ― prosegue Cerreti ― nelle ultime competizioni elettorali regionali, il Movimento Liberi Insieme è stato libero di votare e preferire i propri candidati, fermo confermare, il proprio apporto a Franco Rinaldi, persona perbene e con grande senso delle Istituzioni». Roberto Cerreti ricorda che «non è mai stato proposto per incarichi o consulenze dal vecchio sistema politico, ma si è sempre guadagnato i propri ruoli istituzionali sul campo e raccogliendo enorme consenso tra la gente, con la grande soddisfazione di essere stato protagonista di importanti battaglie sociali e politiche su problematiche di emergenza sanitaria, urbanistica, ambientali ed istituzionale, a differenza di chi magari oggi, rinnovato nello spirito e nella coscienza, si erge a riferimento sociale di virtù ed innocenza». Cerreti concorda, invece, sulla necessità di escludere dalla vita politica chi, nascondendosi dietro movimenti civici o associazioni, si vuole riappropriare della gestione della cosa pubblica ingiustamente. E conclude sottolineando la necessità e disponibilità di aprirsi al dialogo «con le espressioni sociali e politiche messinesi che non si rispecchiano nella vecchia classe politica e dirigente che ha governato e massacrato Messina e la sua provincia».
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