Dopo il caso “Novamusa” dei giorni scorsi, che ha portato all’arresto del legale rappresentante della società, Gaetano Mercadante, la Filcams Messina, con il proprio segretario generale, Carmelo Garufi, insieme al collega di Siracusa, Stefano Gugliotta, ha richiesto un incontro al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, per avere «chiarimenti sul futuro occupazionale di quei lavoratori che rischiano di pagare con la perdita del posto di lavoro per vicende cui sono totalmente estranei». Infatti, la società di gestione dei siti archeologici della regione è stata investita da un forte scandalo che sta coinvolgendo anche i lavoratori addetti al servizio di biglietteria. «A seguito di più recenti sviluppi nell’inchiesta su Novamusa, il presidente Crocetta ― sostiene la Filcams ―, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, avrebbe deciso di bloccare ogni affidamento esterno dei siti, provocando un forte allarme tra i lavoratori che temono la perdita del posto di lavoro». La Filcams Messina e quella di Siracusa ricordano che sono circa una cinquantina i lavoratori che dal 2004, anche nei cambi di società affidatarie del servizio, grazie alla norma che garantisce il passaggio dei lavoratori in caso di cambio appalto, operano presso le biglietterie e i bookshop dei siti archeologici siciliani, tra i quali quelli del Teatro antico di Taormina, la Casina degli Inglesi e le aree archeologiche di Selinunte e Segesta. Intanto, gli investigatori, a causa di ”pericolo di inquinamento delle prove”, avevano chiesto e ottenuto, nei giorni scorsi, dal Gip del tribunale di Palermo, Marina Petruzzella, il trasferimento dai domiciliari al carcere per Mercadante. Mercadante era stato accusato di non avere versato alla Regione siciliana introiti per circa 19 milioni di euro provenienti dagli incassi dei più noti tesori siciliani, come il Teatro Greco di Taormina o il Parco Meapolis di Siracusa.
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