In merito alle notizie stampa relative alla mancata richiesta di risorse economiche al Ministero dell’Economia, il ragioniere generale del Comune di Messina, Ferdinando Coglitore, e il dirigente del dipartimento programmazione, bilancio ed entrate, Giovanni Di Leo, in una nota, hanno precisato che “sugli spazi finanziari esclusi dal vincolo del patto di stabilità 2013, il Comune di Messina ha aderito al Decreto Legge n. 35 dell’otto aprile 2013, presentando alla Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi dell’art. 1, comma 2, richiesta di spazi finanziari per spese di investimento ai fini del patto di stabilità 2013 per 4.061.000 euro, sulla base delle comunicazioni trasmesse dai dirigenti. Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze-Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato n. 41843 del 14 maggio 2013, sono stati attribuiti spazi finanziari al Comune di Messina per 2.740.000 euro. Sull’anticipazione di liquidità Cassa Depositi e Prestiti, per non ingenerare dubbi ed evitare errate interpretazioni, occorre puntualizzare che l’anticipazione di liquidità che poteva essere richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A, doveva essere utilizzata, esclusivamente, per il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 ed insoluti all’otto aprile 2013, per i quali esisteva la relativa copertura finanziaria in Bilancio”. “Il credito è certo – hanno sottolineato Coglitore e Di Leo – solo quando è afferente ad un’obbligazione giuridicamente perfezionata, per la quale sia stato assunto il relativo impegno di spesa, registrato nelle scritture contabili dell’Ente. Il credito è liquido, quando è determinato nel suo ammontare; il credito è esigibile, quando non esistono fattori impeditivi al pagamento, quali ad esempio l’eccezione di inadempimento. Pertanto, in nessun caso, l’anticipazione poteva essere utilizzata per quelle somme, che non avevano copertura finanziaria nel bilancio di previsione (debiti fuori bilancio). Ciò premesso, dopo avere informato il commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, non si è ritenuto di dover fare ricorso all’anticipazione di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., prevista dall’art. 1 comma 13 del Decreto Legge 35/2013, in quanto, data l’esiguità delle somme, che si sarebbero dovute richiedere, sulla base delle comunicazioni dei singoli dirigenti, pari a circa 5 milioni di euro, si è deciso di avvalersi dell’anticipazione di Tesoreria, ai sensi dell’art. 1, comma 9, del citato Decreto Legge. Tale anticipazione, pari a circa 18 milioni di euro, è stata richiesta all’Unicredit S.p.A., tesoriere dell’Ente.
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