Nei mesi scorsi, in commissione Antimafia, l’onorevole Pietro Alongi (NCD) è intervenuto sul delicato tema legato all’affidamento di alcuni appalti milionari nella gestione dei rifiuti. In particolare, alcuni di questi, a suo avviso, affidati in maniera poco trasparente. Alongi ha chiesto l’acquisizione di documenti utili a fare luce su un tema che ad oggi ha ancora molte ombre.
«Oggi non mi coglie di sorpresa l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Palermo nei confronti di alcune aziende che hanno operato in molti comuni del palermitano ed in collaborazione con altre grosse aziende che si sono aggiudicate appalti milionari, come la Tech che, solo nel comune di Bagheria, ha ottenuto l’affidamento, per sei mesi, del servizio di raccolta dei rifiuti, per oltre 3 milioni di euro. Auspico che il Presidente Musumeci – ha affermato l’onorevole Pietro Alongi -, il quale con tutta la commissione Antimafia ha svolto un gran lavoro al fine di accertare eventuali responsabilità sulla gestione dei rifiuti e sulle possibili infiltrazioni mafiose che si nascondo dietro questo business, riconvochi in tempi rapidi la commissione e solleciti alcune mie richieste che sono rimaste inevase, affinché si possa accertare con quali criteri le ditte aggiudicatarie hanno affidato i sub appalti con noli a caldo e a freddo, nonché gli elenchi delle assunzioni fatte, e quali criteri sono stati utilizzati dalle aziende nella scelta del personale – ha concluso il deputato del gruppo NCD all’Ars -. Auspico altresì che la magistratura e gli organi inquirenti facciano chiarezza e individuino se sono state costituite cordate e scatole cinesi per trarne vantaggio illecitamente nella gestione dei rifiuti».
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