I Comitati “Adesso” per Matteo Renzi della Provincia di Messina fanno una serie di richieste, che porteranno alla “Leopolda” di Firenze, volte a riqualificare la politica, dando vita a “una buona politica della spesa”, e il territorio della città dello Stretto. Tra le tante rivendicazioni concrete, i Comitati chiedono la riconversione del “pianeta formazione” siciliano, fino ad ora prigioniero di logiche, modi, pratiche gestionali, metodi di finanziamento poco chiari. «Un sistema fallimentare ― affermano dalle fila del comitato ― servito esclusivamente a costruire fortune politiche di pochi a spese di tutta la collettività, che non ha prodotto formazione, che ha distrutto denaro pubblico, che non incentiverà in alcun modo la crescita morale e occupazionale della nostra migliore gioventù. Azzerare e rivalutare tutti i progetti di formazione in itinere, riprogettandoli per collegarli con le reali possibilità occupazionali che la vocazione del territorio siciliano presenta: più turismo, new economy e sviluppo sostenibile». «Ci appelliamo con forza al presidente Crocetta affinché nomini un assessore di spessore, di assoluta estraneità al mondo della formazione, che sia non solo indipendente e distante da questo mondo, ma che appaia al di là di ogni ragionevole dubbio. La politica regionale deve stare il più lontano possibile dai fondi della formazione, per evitare che si ripresentino occasioni di saccheggio delle risorse per incrementare solo fortune elettorali». Chiedono inoltre la nomina di una Authority regionale del tutto indipendente dalla politica, che vigili e controlli su tutta la filiera dell’impiego dei fondi FES – FESR impiegati per pagare il pianeta formazione: «Ogni passaggio deve essere tracciabile, chiaro ed immediatamente rendicontabile. Si parla di denaro pubblico, e non di risorse private. Se non è utile spenderlo, o se utile solo in logiche di favoritismo e clientela, è bene bloccarlo e destinarlo verso progetti più proficui». Le assunzioni di personale docente e amministrativo devono inoltre basarsi su bandi pubblici, con selezioni aperte e accessibili a e da chiunque, sulla base del criterio del merito, della capacità e del concorso pubblico. «Noi vogliamo che si vada avanti per le proprie competenze, e non per le conoscenze dei potenti di turno». Viene chiesto inoltre che il programma di radicale ripensamento delle risorse pubbliche voluto da Renzi venga attuato proprio per l’area dello Stretto, affinché questo si realizzi è necessario, affermano, concludere l’esperienza della Società Stretto di Messina S.p.A. che ha utilizzato inutilmente immense risorse di denaro pubblico per opere mai realizzate. Infine chiedono che le risorse per il Ponte sullo Stretto – un miliardo e 200 milioni di euro ex fondi Finteccna – vengano canalizzate per l’infrastrutturazione e la messa in sicurezza idrogeologica del territorio della Provincia di Messina, dell’area dello Stretto e della Regione Siciliana, recuperando anche altre risorse dai finanziamenti comunitari.
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