Reset si esprime in merito alle dichiarazioni di Coglitore e di quanto redatto dalla Corte dei Conti: «Alzano definitivamente il velo su anni di cattiva gestione, evidente nei fatti a prescindere dai tentativi di nascondere tra i numeri il disastro incombente». Da Reset dicono che: «Il dissesto non si evita chiedendo al governo nazionale o regionale soldi a fondo perduto, tagliando i fondi ad anziani e disabili, rilasciando giornalmente dichiarazioni riportanti cifre sempre diverse». Ciò che invece avrebbe fatto veramente la differenza sarebbe stata una proposta risolutiva, che non è di fatto arrivata. «I Cittadini, ― dicono ― come azionisti di questa città in fallimento, hanno almeno il diritto di conoscere in dettaglio i debiti che saranno chiamati a ripianare. Cosa si aspetta per rendere pubblici tutti i dati?». E proseguono: «Noi di Reset continuiamo a credere che il dissesto sia un terremoto per la città ma, se è effettivamente inevitabile come sembra, vorrà dire che ci rimboccheremo le maniche e ricostruiremo sulle macerie, come la nostra città è abituata a fare da sempre, senza piangersi addosso. Confidiamo almeno ― concludono ― che la Corte dei Conti sia celere nella definizione delle responsabilità, cosicché gli artefici della situazione attuale possano essere estromessi dalla gestione della cosa pubblica almeno per i prossimi dieci anni nei quali, siamo sicuri, nessuno li rimpiangerà».
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