Anche Reset riflette sulla chiusura di Casa Serena e su quelle che sono le ripercussioni negative sull’intera collettività dell’ennesimo “calo di sipario” in città. «Leggiamo dell’imminente cancellazione dei servizi sociali “non essenziali”, figlia dello stato di “pre-dissesto” in cui versa l’amministrazione comunale. Leggiamo dell’imminente chiusura dei servizi di scuolabus e refezione scolastica. L’economia di una città è come un domino: per ogni vertenza che si apre c’è un negozio che chiude, delle parcelle che non vengono pagate, nuovi figli che non possono essere iscritti all’Università» dice il Presidente Davide Savasta. Ogni posto di lavoro perso è indice anche di qualcos’altro che interessa tutta la cittadinanza. Reset, il 5 dicembre prossimo, presenterà una serie di proposte inerenti la questione dei servizi sociali, la cui assenza significherebbe totale carenza di assistenza ai soggetti più deboli e alla cittadinanza intera e di conseguenza comporterebbe una mancanza di civiltà. Tra le proposte, dice Savasta c’è quella di «Costruire un sistema di servizi sociali sul modello di quanto avviene in quasi tutte le regioni d’Italia: l’accreditamento di un determinato numero di cooperative, iscritte all’Albo Regionale, in possesso dei requisiti e degli standard adeguati per l’erogazione dei servizi e la fornitura agli utenti di “voucher” con i quali scegliere il proprio fornitore. Per diminuire il costo complessivo per il comune, il costo dei vaucher per il singolo utente sarà modulato in base al reddito». «Per quanto riguarda Casa Serena, è un errore, a nostro avviso, ― continuano da Reset ― procedere alla sua chiusura perché non a norma e quindi perché necessita di interventi strutturali. I lavori necessari potranno essere effettuati con accorgimenti e cautele, anche con i pazienti nella struttura. Poiché il Comune non ha i fondi necessari è opportuno ricorrere, mediante bando pubblico, ad un “project financing”, con il quale potrà essere assicurata la messa a norma e la gestione della struttura, per un certo numero di anni». Savasta prosegue: «È altresì un grave errore sospendere o interrompere la mensa scolastica o il trasporto gratuito degli alunni a mezzo scuolabus. Il Commissario, trattandosi di una somma modica non avrà difficoltà a reperirla. In tal senso se richiesto potremo dare adeguati suggerimenti in merito».
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