Prima l’uscita del segretario comunale Giuseppe Grioli, che sollecita l’apertura dell’accordo Udc-Pd a Sinistra e movimenti. Poi i “rottamatori” messinesi: Alessandro Russo, Gianfranco Quero Palano, Giacomo D’Arrigo, che a Francantonio Genovese hanno chiesto le “primarie” a otto mesi circa dalle amministrative, seguendo l’esempio di Matteo Renzi. Che qualcosa nel Pd si stia “muovendo” contro i vertici locali si era capito. E così il candidato sindaco di Reset, Alessandro Tinaglia, interviene nel dibattito stimolato dalla Gazzetta del Sud, lanciando messaggi che oggi sembrano meno chiari ma domani potrebbero schiarirsi. La critica di Tinaglia va a chi il potere tra capoluogo e provincia lo gestisce da più di 20 anni: Genovese e D’Alia. Ma non solo, anche Buzzanca e Briguglio. «Il problema non può essere legato solo alle persone ma soprattutto al metodo utilizzato − sostiene Tinaglia −. Anche quei personaggi ai quali riconosciamo qualità non hanno avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di lasciare questo sistema e i propri posti di potere, e di denunciare come quel modo di fare politica renda impossibile cambiare le cose, se non in peggio. Giusto, quindi, cambiare e cercare altre persone, persone che vivono le difficoltà della città sulla propria pelle − prosegue Tinaglia −, persone che amano Messina e riescono a immaginare un futuro nella propria terra. Ma altrettanto giusto è immaginare un altro approccio. Esiste, e lo stiamo sperimentando con Reset! Da oltre un anno, una via di mezzo tra la politica partitica e autoreferenziale, che ha fallito almeno negli ultimi venti anni, e l’antipolitica che sceglie, irresponsabilmente, di limitarsi ad attaccare e criticare i responsabili della situazione attuale». Tinaglia cerca di scuotere i messinesi di buona volontà e si rivolge poi proprio a Grioli: «Credo che sia contradditorio e poco plausibile, oltre che poco credibile, parlare di cambiamento, di rinnovamento, quando il proprio riferimento è Genovese o Buzzanca, D’Alia o Briguglio o qualunque altro dei personaggi che hanno caratterizzato la storia degli ultimi decenni della politica messinese! Questi signori ci hanno dimostrato con i fatti che Messina e i messinesi sono il loro ultimo pensiero». Per saperlo con certezza, bisogna attendere le regionali del 28 ottobre. Reset apre a chi è “indignato” dell’attuale classe politica.
(109)