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Regolamento del Consiglio Comunale di Messina: ecco cosa è cambiato

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Messina. Lo scorso 3 ottobre è stato approvato il nuovo Regolamento del Consiglio Comunale che modifica le norme in vigore dal 1993 per il funzionamento del Civico Consesso. Dopo un percorso dibattuto ma relativamente celere, quasi tutti i gruppi politici hanno trovato un accordo per siglare il nuovo patto che prevede alcune variazioni in materia di: gettoni presenza, tempi di approvazione delle delibere, pubblicità dei lavori in aula e del ruolo stesso dei consiglieri.

Ma andiamo con ordine. La necessità di modificare il Regolamento è stata espressa in prima istanza dal sindaco Cateno De Luca che ha poi accolto la proposta presentata dal gruppo consiliare di Libera Me. A questa proposta sono stati presentati ben 51 emendamenti, poi raggruppati in un unico maxi-emendamento presentato in Aula lo scorso mercoledì. Dopo un dibattito abbastanza acceso che ha visto all’opposizione i consiglieri del PD, a esclusione di Libero Gioveni, il maxi-emendamento e la delibera stessa sono stati votati e approvati.

Fatta questa breve premessa, andiamo a vedere, esaminando le principali modifiche, come cambia il funzionamento del Consiglio Comunale in pochi semplici punti.

Gettoni presenza

Prima (art. 47): l’ottenimento del gettone di presenza era vincolato alla “effettiva partecipazione” alla seduta di Consiglio o Commissione senza specifiche in termini di tempo di permanenza in aula.

Dopo (art. 47): l’ottenimento del gettone di presenza è vincolato all’effettiva partecipazione alla seduta di Consiglio o Commissione, ma sono state aggiunte delle condizioni. In particolare, l’acquisizione del gettone di presenza dipende da quanto tempo il singolo consigliere trascorrerà in Aula durante la seduta. Tempo quantificato in almeno i 2/3 dei lavori; oppure, come criterio alternativo e non legato al primo, in un minimo di 40 minuti, anche non continuativi. In merito a questo secondo caso, si specifica che: «Nell’ipotesi di durata temporale dei lavori di Consiglio Comunale o di Commissione inferiore a 40 minuti, ai fini del riconoscimento del gettone di presenza sarà necessario essere presente per almeno i 2/3 dei lavori».

Tempi di approvazione delle delibere

Prima: i tempi per la discussione delle delibere proposte non erano esplicitati.

Dopo (art. 58): le proposte di delibera presentate dall’Amministrazione comunale devono essere esaminate dalla commissione competente entro 7 giorni lavorativi dalla trasmissione della documentazione al Presidente. 7 giorni che possono diventare 14 in caso si stiano trattando temi particolari, quali: «il bilancio di previsione, il rendiconto di gestione, la pianificazione urbanistica e la costituzione di nuove aziende o società municipalizzate».

Le Commissioni competenti hanno tempo fino a 15 giorni dalla presentazione delle delibere per esprimere il proprio parere positivo o negativo. Nel caso in cui non si dovesse arrivare a un risultato, in un senso o nell’altro, entro il termine prefissato il Presidente del Consiglio potrà, in caso di urgenza e in accordo con la Conferenza dei Capi Gruppo, prelevare la proposta ed iscriverla all’ordine del giorno della seduta successiva.

Dirette Streaming

Prima: non era prevista dal Regolamento la trasmissione in diretta streaming né delle sedute del Consiglio Comunale né di quelle delle Commissioni.

Dopo (art. 64): attraverso l’inserimento di un nuovo articolo, il nuovo Regolamento prevede che le adunanze pubbliche possano essere riprese e trasmesse in diretta streaming. I file delle riprese resteranno disponibili online per la durata di un anno a partire dalla data della Seduta in questione.

Partecipazione dei Sindaco e degli assessori

Prima: la convocazione del sindaco o degli assessori alle adunanze del Consiglio Comunale o delle Commissioni non era disciplinata dal Regolamento.

Dopo: sono state aggiunte alcune precisazioni all’articolo 5 in cui si specifica che, nel caso sia richiesta la presenza in Aula del sindaco o degli assessori, il presidente del Civico Consesso dovrà concordare con i diretti interessati data e luogo della seduta. Questo punto rientra nei 5 presentati dal primo cittadino lo scorso settembre, quando ha annunciato di voler chiedere una modifica del Regolamento.

È stata aggiunta, inoltre, la possibilità per gli assessori di partecipare in maniera più attiva alle sedute del Consiglio. I membri della Giunta, infatti, d’ora in poi potranno iscrivere argomenti da trattare all’ordine del giorno (art. 7) e proposte di delibere. Prima questa prerogativa spettava solo al sindaco, al presidente del Consiglio Comunale e ai consiglieri comunali.

Il verbale delle adunanze

Prima (art. 17): l’articolo in questione stabiliva la redazione di due resoconti, uno integrale e uno sommario.

Dopo: (artt.17 e 17bis): non sembra essere più prevista la redazione di un resoconto integrale, se non su richiesta del Presidente del Consiglio. Rimane ,però, quello sommario e, per ogni seduta, è prevista la registrazione di un file audio immodificabile. Il verbale, vale a dire «l’atto pubblico che documenta la volontà espressa, attraverso le deliberazioni adottate, dal Consiglio Comunale» sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune, nella sezione dedicata al Civico Consesso.

L’articolo 17bis specifica, inoltre, la natura del resoconto sommario che «descrive sinteticamente ciò che accade, la sostanza politico-amministrativa dei discorsi pronunciati ed il clima con cui le sedute si svolgono, con finalità esclusivamente informativa».

Disciplina dei consiglieri

Prima (art. 19): il presidente del Consiglio aveva la possibilità di togliere la parola a consiglieri che, con il loro comportamento, turbassero i lavori in Aula, escludendoli dalla discussione.

Dopo (art. 19): su questo punto il nuovo Regolamento sembra essere un po’ più duro rispetto a quello precedente. Un consigliere che disturbi lo svolgimento dei lavori può arrivare anche, dopo un secondo richiamo, ad essere espulso dall’Aula. Per far valere la propria decisione in tal senso, il Presidente può avvalersi del supporto della Polizia Municipale. L’espulsione può valere per una, due o tre sedute.

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