Prime reazioni alla notizia che il Comune possa finire nelle prossime settimane in “amministrazione controllata”: parliamo del decreto legge 174 del 2012 che prevede fondi anticipati per i Comuni in fortissima crisi di liquidità, la possibilità di accendere mutui per pagare i debiti fuori bilancio e ovviamente provvedimenti “lacrime e sangue” per i dipendenti comunali e delle partecipate. Il segretario comunale del Pd, Giuseppe Grioli, ha confermato che lunedì pomeriggio si è discusso anche di questo al Tavolo del commissario Luigi Croce: «È un’alternativa che stanno valutando e che ci trova come possibilisti, io so che l’Esperto del Commissario Croce, Nino Dalmazio, sta leggendo le carte. Noi la riteniamo una proposta da vagliare, anche se non conosciamo tutti gli effetti possibili. Il decreto è già norma ma potrebbe essere suscettibile di modifiche prima della conversione in legge e molti Comuni italiani si stanno avvalendo di questo decreto per evitare il dissesto economico, anzi penso che il governo Monti abbia capito che il default dei Comuni sarebbe il fallimento dello Stato». Grioli è sicuro che con l’amministrazione controllata i conti sarebbero vigilati dallo Stato e che, quasi certamente, verrebbero tagliati il salario accessorio e tutti i benefit dei dirigenti e funzionari. Non si perderebbero però posti di lavoro a differenza di quanto potrebbe accadere con il dissesto economico. «Non so se verrà tagliato il 10% dello stipendio a tutti i dipendenti ― prosegue Grioli. Dovrà essere presentato un Piano Triennale di rientro del debito con azioni forti, avremo fondi statali e sicuramente ci saranno ripercussioni sul personale, ma inizieremo a valutare le cose più serenamente. Vogliamo continuare in queste condizioni? Io credo proprio di no». Ieri mattina in Consiglio, nelle ore della votazione per l’aumento dell’Imu, il capogruppo del Pd, Felice Calabrò, ha chiesto ai colleghi di riflettere insieme sulla decisione da prendere, al di là dei colori politici. «Assumiamoci questa responsabilità ― ha tuonato Calabrò ― perché altrimenti il Comune è destinato al default». Il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, sempre molto cauto, ci ha detto: «Quella dell’amministrazione controllata è una proposta e la stiamo valutando, come le altre. Io ritengo però che l’amministrazione controllata sia peggiore del dissesto economico. Guardi che non sarà una “passeggiata”, ci saranno provvedimenti duri, vedremo». Ancora Coglitore: «Guardi che il Comune di Messina, con i trasferimenti statali e regionali, è “sano”, non avrebbe problemi, i suoi problemi sono le partecipate: Atm, MessinAmbiente e Amam. Ripeto però che i conti del Comune sono a posto. Certo bisogna risolvere anche tali problemi ma per adesso la situazione è questa: non ci sono soldi…». Coglitore, rispetto al Pd, è apparso scettico sulla proposta dell’amministrazione controllata. Nelle prossime ore pare che il sindacato Or.S.A proporrà ufficialmente l’ipotesi al Commissario Croce. La scorsa settimana era stato il segretario provinciale Cisl, Tonino Genovese, a parlare del Fondo di ripartizione per i Comuni con gravissime condizioni di liquidità. La parola spetta ora al Commissario Croce, l’ultimo al consiglio comunale che dovrebbe votare l’eventuale atto e affidarsi al governo nazionale.
@Acaffo
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