Raccolta firme della Cgil domani per abrogare le modifiche all’art. 18 e all’art. 8 della riforma del lavoro

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cgil 5Daniele David, Segretario Provinciale Fillea Cgil Messina, e Adriano Sgrò, Segretario Nazionale Funzione Pubblica Cgil, prenderanno parte, sabato 17 Novembre alle 9.00 al Mercato Zaera in via Cesare Battisti, alla raccolta firme, promossa dall’Area Programmatica “Lavoro Società” della Cgil, per l’abrogazione delle modifiche dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e dell’articolo 8 del Decreto 13/8/2011 N 138. Il referendum vuole bloccare il vortice di “ingiustizia” in cui si è ritrovato il mondo del lavoro e garantire il ripristino di quella garanzie poste a tutela del lavoratore. «Il governo Monti ― sostiene la Cgil ― ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo a fronte di una sentenza del giudice favorevole al lavoratore. Una manomissione del principio guida dell’art. 18 che punta ad aggredire – attraverso un permanente clima di paura nei luoghi di lavoro –  tutti i diritti, le conquiste storiche del movimento operaio e il sistema di protezione sociale pubblico. In gioco c’è, naturalmente, il futuro dei giovani e dei precari che potranno trovarsi paralizzati dalla stessa identica ricattabilità vissuta nella stretta della precarietà anche nel caso fossero “stabilizzati” con contratti a tempo indeterminato». «Poi c’è l’art.8 del Decreto Legge 13/8/2011 N 138, approvato all’interno della manovra economica Tremonti e Sacconi. Con questo decreto ― proseguono dalla Cgil ― si demandano agli accordi aziendali materie centrali per l’organizzazione del lavoro, come la classificazione e l’inquadramento del personale, le mansioni, l’orario di lavoro, i contratti a termine, i contratti a orario ridotto, il regime della solidarietà negli appalti o il ricorso alla somministrazione di lavoro. Con le modifiche introdotte dal governo Berlusconi ogni azienda in Italia, teoricamente, potrebbe avere il suo diritto del lavoro, a maggior ragione se, in queste aziende, dovessero esserci uno o più sindacati complici». La raccolta firme ha dunque lo scopo di porre fine alle ingiustizie sul lavoro per un suo rilancio dignitoso e democratico.

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