Aveva già sollevato la questione dei “superminimi” il consigliere comunale Libero Gioveni. Trattasi di quei «”premi ad personam” – precisa il consigliere – che da anni intascano un totale di 20 dipendenti delle due società partecipate di Palazzo Zanca: MessinAmbiente e Ato3».
«Dopo aver ricevuto lo scorso anno precise garanzie – scrive Gioveni in una nota – dall’Amministrazione sulla legittimità degli atti che attribuiscono delle laute prebende ad alcuni lavoratori», aveva quasi archiviato la vicenda. Vicenda che oggi, però, torna nuovamente alla ribalta. Il motivo? Il passaggio all’Amam di entrambe le società.
«In questa fase ormai prossima alla scadenza del 30 giugno – sottolinea Gioveni – che dovrebbe (ancora il condizionale è d’obbligo) vedere il passaggio, fra i tanti interrogativi che sorgono (alcuni dei quali ancora irrisolti), vi è senza dubbio anche quello del possibile mantenimento o meno, per questi 20 dipendenti, di queste somme aggiuntive allo stipendio che certamente, in un periodo di “vacche magre” e alla vigilia della fase di recapito ai cittadini della nuova e gravosa Tari 2015, non può che tornare d’attualità sull’opportunità o meno di mantenerle».
«Dai prospetti che avevo ricevuto durante la mia attività ispettiva sulla vicenda – ricorda ancora – era emerso che 14 dipendenti di MessinAmbiente percepiscono un totale di 105.275,52 euro oltre ai loro stipendi, e fra questi un dirigente intasca lui da solo ben 27.337,24 euro (quindi un “surplus” di 2.278 euro al mese), mentre un altro ancora 17.799,46 euro».
«Inoltre – prosegue il consigliere – analizzando i livelli stipendiali, ciò che colpiva era anche il fatto che fra i 14 dipendenti vi sono anche un 2° e 3° livello a cui vengono erogati complessivamente più di 1.800 euro!Fra i dipendenti di Ato 3, invece, 6 di loro incassano un totale di 25.200 euro all’anno, sempre in aggiunta ai loro stipendi».
«Il totale di questi premi economici aggiuntivi, quindi, che tuttavia – puntualizza ancora una volta l’esponente Udc – risultano assolutamente legittimi sotto l’aspetto contrattuale, ammonta esattamente 130.475,52 euro»
«Ciò nonostante – ricorda il consigliere comunale – il dirigente delle società partecipate del Comune, Pagano, si era impegnato a verificare il rispetto dei vincoli e delle limitazioni alle politiche retributive degli organismi partecipati previsti dalla Legge di Stabilità 2014 all’articolo 1 comma 557, ma di scritto, sull’esito di queste verifiche, non ha mai prodotto nulla».
Alla luce di tutto ciò, quindi, Gioveni chiederà in questa fase propedeutica al definitivo passaggio di Ato 3 e Messinambiente all’Amam che sarà approfondita in aula in tutti i suoi aspetti, di verificare la legittimità e l’opportunità politica di mantenere l’erogazione dei “superminimi” anche dopo il passaggio di questi lavoratori nella “nuova Amam”.
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